Recensione “As Tears Go By” di Wong Kar-wai

As Tears Go By

Locandina di “As tears go by” di Wong Kar-wai

Scheda

Titolo: As tears go by

Titolo originale: Wong gok ka moon

Regia/Soggetto/Sceneggiatura: Wong Kar-wai

Paese di produzione: Hong Kong

Anno: 1988

Durata: 98 min

Genere: poliziesco, drammatico, sentimentale

Trama

Già diviso in un conflitto di lealtà tra i capi della Triade e il suo imprevedibile socio in affari, Wah, stella nascente della criminalità di Hong Kong, si ritrova coinvolto in una situazione spinosa che coinvolge la sua bella cugina e un voltagabbana della malavita.

(Dalla trama di MUBI)

Discussione (No Spoiler)

“As Tears go by” è il film di esordio alla regia di Wong Kar-wai e presenta molti richiami a Mean Streets di Martin Scorsese. Ah Wah fa parte di una triade mafiosa, anche se non ha l’ambizione di salire nella scala gerarchica. Tra i suoi sottoposti, ha un “fratello”, Mosca, che si mette continuamente nei guai per debiti. Ah Wah vede la sua volta cambiare quando, a casa sua, si presenta la cugina Ngor. Ngor ha un problema ai polmoni e deve approfittare dell’ospitalità del cugino per poter fare delle visite in ospedale. Ah Wah, in quei giorni, viene lasciato dalla sua ragazza che ha abortito senza dirgli nulla, Ngor si accorge dell’umore del cugino e una sua battuta di troppo porta una reazione violenta. Wah vuole farsi perdonare e portare al cinema la cugina ma a casa sua si presenta Mosca con un altro fratello ferito. È in quel momento che Ngor non ha più dubbi su quale possa essere il vero lavoro del cugino.

As Tears go By doveva essere il primo capitolo di una trilogia sulla malavita di Hong Kong. MUBI mi ha dato la possibilità di recuperare alcuni titoli del regista e la presenza della malavita, nelle sue opere, è frequente, come accade anche in “Hong kong express” o in “Angeli perduti”.

Sono molto interessata dal modo di raccontare orientale. Ma a causa della lingua (i film non sono stati tradotti) rischio di perdere alcuni passaggi e di non capire sempre di chi sia il punti di vista rappresentato.

As Tears go by mescola la violenza di un ambiente malavitoso a una storia d’amore che potrebbe anche far recidere i legami con quella vita tanto movimentata, anche se non è abbastanza. Wah è descritto dal boss malavitoso stesso come una testa calda, completamente folle e imprevedibile nelle sue mosse. Ma allo stesso tempo è legato ai suoi fratelli e li protegge ma, in certi ambienti, essere un eroe non porta alla gloria. Wah è un personaggio che ho trovato molto interessante. Per quanto decida di allontanarsi dalla sua vita, non riesce. E non per desiderio personale di pericolo o per la gloria, ma per senso di protezione.

Il finale è davvero molto bello e toccante, lascia alla mente dello spettatore tutto quello che possa succedere dopo e, almeno a me, ha lasciato comunque una certa sofferenza. La parte iniziale è molto sorretta dalla figura di Ngor, la parte centrale dalle peripezie di Wah per salvaguardare Mosca.

La narrazione mi ha preso abbastanza e, per quanto non sia tra i miei film preferiti dell’autore, almeno tra quelli che ho visto, l’ho trovato carino.

È una visione tragica, che di certo non sarà molto in grado di tirarti molto su di morale, se è quello che cerchi. Trovo queste visioni sempre molto interessanti anche per capire di più sulla vita di Hong Kong, un modo di vivere abbastanza diverso dal nostro.

Hai mai visto questo film?

Trailer


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2 risposte a "Recensione “As Tears Go By” di Wong Kar-wai"

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