Questa storia è stata scritta durante la live del Circolo di scrittura Raynor’s Hall. Assegnato un tema, si ha solo un quarto d’ora di tempo per scrivere una breve storia. dopo la stesura si leggono le proprie storie in una live. Il tema di questo incontro era “risvegliarsi nel Medioevo”.
Questa storia l’ho scritta come se fosse un divertissement letterario. Ci sono alcune citazioni 🙂
Un mal di testa lancinante si fa spazio nelle pieghe di una coltre densa, appesantita dal sonno e da qualcos’altro. Forse alcol. Cerco di girarmi. Il corpo pesa come un macigno, non sento la morbidezza delle coperte ad avvolgermi. Né dei cuscini e il materasso sembra… diverso. Devo stare peggio di quello che credo. Sento un senso di malessere come se il pigiama mi stesse stretto o forse no, ancora peggio, è come se il corpo non mi si addicesse.
Bofonchio qualcosa, il mal di testa non mi permetterebbe comunque di rimettermi a dormire. Tanto vale buttarsi giù dal letto, darsi una lavata e farsi qualche “resuscitamorti” per riprendersi dalla sbronza.
Faccio tutto in automatico. Tasto per cercare il telefono che non trovo, mi alzo rassegnato e vado in bagno. Tutto è oscuro, non vedo niente. L’odore è sgradevole, forse ancora problemi con le tubature. Talmente rincoglionito che nemmeno lo vedo il lavandino, mi accontento di una tinozza che trovo piena d’acqua. Non ho idea di che ci faccia una tinozza d’acqua, ma non ricordo nemmeno cosa sia successo il giorno prima. Forse avevano interrotto l’acqua e mi ero preparato.
«Mancava l’acqua, eh?» butto la testa nell’acqua. Non è fredda e forse c’è troppo cloro visto che sembra un po’ meno filtrata del solito. «Ho rimediato con troppo vino».
Non è quello il tuo problema.
Una voce nella testa. Mi sollevo di scatto, i ciuffi di capelli bagnati aderiscono al viso. Oltre il mal di testa le voci erano un di troppo. Mi vesto, scendo.
Tutto sembra grigio intorno a me, persino i vestiti che ho indosso sono strani e anche scomodi. Solo che non ho avuto sbatta di guardare più di tanto. È quando scendo le scale che mi inizio a fare qualche domanda. Tutti sono vestiti con degli abiti strani, forse visti in qualche film medioevale.
«Devo essermi ubriacato alla festa di paese».
Ci sono due tizi lì a fare casino più di tutti. Stanno scrivendo una lettera e la urlano a tutti.
«Savonarola! Diamoci una calmata…»
«Diamoci!»
Scrollo le spalle. Chi sono io per giudicare altri due ubriachi di prima mattina? Non è che devo averci fatto una bella figura io, ieri sera.
«Potrei avere un qualcosa, che ne so, un the?»
Quello che è l’oste, mi guarda a dir poco stranito. La donna che ha al suo fianco si fa il segno della croce.
«Ah, ho capito» gli faccio uno sguardo complice «Ci siamo calati troppo nella parte per la Sagra di San Gerardo».
Mi allontano, senza badare a quel notevole attore che inizia a urlarmi dietro improperi in… dialetto? Beh fanno effetto, si abbinano all’atmosfera. È bene tenere in piedi certe tradizioni.
Esco fuori.
«E così il mio maestro Gugliemo da Baskerville…»
Ma è altro che cattura la mia attenzione. Una folla riunita per un’esecuzione. E questa è vera, fin troppo vera.
Alice Jane Raynor’s “Risveglio nel Medioevo” is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License
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