Colori
Scheda
Titolo: Colori
Autore: Giulia Previtali
Editore: PubMe
Collana: Tulipani
Prima edizione: 21 luglio 2020
Dimensioni: 116 pagine (copertina flessibile); 996KB (formato e-book)
Genere: Narrativa
Quarta di Copertina
Colori è la storia di Ginevra, di una ragazza che controlla la sua esistenza e ciò che la circonda col cibo, stingendo al petto i chili che la bilancia segna. Ogni volta. Ogni peso. La sua coscienza è sempre accesa, ma il bisogno di monitorare i suoi (chilo)grammi è la forza che le permette di affrontare il male maggiore. Intorno a lei c’è il suo ragazzo, i suoi amici, la sua famiglia e il suo medico…le sue esperienze. Colori è un messaggio potente, un urlo di disperazione, un miraggio di speranza in un tunnel che sembra senza fine.
(Dalla quarta di copertina del libro originale)
Discussione (No Spoiler)
Quarantaquattro, come il numero dei suoi chili. Quarantaquattro, come la stanza dalle pareti bianche dove si trova. Ginevra è una ragazza confinata in un istituto per problemi alimentari. I colori sono il suo modo per esprimersi e il bianco è il colore del silenzio che la circonda, come quel vuoto che sente attorno e, anche, dentro di sé. Ed è per questo che lei promette alla sua amica di ritornare un colore, per far finalmente parte del mondo e non di una stanza bianca.
A volte l’amore non è abbastanza per queste situazioni o, ancora meglio, forse la persona sbagliata possono accentuare questi momenti. È un romanzo di lotta, di conoscenza di sé e anche d’amore. A volte non ci si deve adagiare su una persona ma a volte quella persona, se è la persona giusta in quel momento e in quella situazione, può fare la differenza. L’affetto che possiamo ricavare dagli altri è forse una cosa che può darci più forza, anche se quella trattata nel libro è una malattia e come tale rimane.
L’autrice descrive in modo molto interessante le sedute dallo psicologo, l’incontro con le altre ragazze e in genere le cure. A volte è necessario avere la verità sbattuta in faccia ed è quello che accade a Ginevra.
La trama è molto scorrevole, facilmente leggibile in un giorno, anche se, specie all’inizio, mi perdevo alcuni collegamenti. Forse perché andavo troppo di fretta nella lettura. Anche sullo stile a volte ci sono delle cose che non mi sono piaciute particolarmente, ma non ostacolano troppo la lettura.
Inevitabilmente scrivere questi libri è complesso: sia per capire quanto puoi calcare sulla pesantezza, sia quanto puoi trattare con leggerezza il tema senza offendere nessuno. È complesso anche per chi li legge, spesso, alla fine la ricerca di un libro è sempre un mettersi in contatto con i propri simili. Penso sia ben dosato. Per i miei standard, che amo le cose drammatiche, non mi ha del tutto soddisfatta ma è un libro che penso possa dare la speranza giusta e la spinta giusta a chi ha bisogno di leggere di una tematica del genere.
Il discorso è un po’ quello che facevo anche per “Aria e altri coccodrilli”, la difficoltà maggiore di questi problemi è parlare, capire e interiorizzare quello che si sente senza che possa fare e farci male. Non è facile ma un buon libro penso possa essere una buona chiave per l’accesso a un mondo di cui ancora non si parla abbastanza e che ha bisogno di continua sensibilizzazione.
I personaggi sono ben caratterizzati e non hanno troppi orpelli. Dal prologo barocco, i colori vanno via via sbiadendo o, almeno, mi sembra di aver fatto meno caso alla loro presenza. L’inizio mi ha preso molto, il finale non mi ha convinta particolarmente, a essere sincera. Mi sembrava che tutti i fili puntassero verso una direzione e siano stati recisi di netto verso un’altra. Può essere stata una mia speranza, a ogni modo è stato un libro molto interessante da leggere.
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