Recensione “Il conte Karlstein: e la leggenda del demone cacciatore” di Philip Pullman

Il conte Karlstein: e la leggenda del demone cacciatore

Conte Karlstein Philip Pullman
“Il conte Karlstein: e la leggenda del Demone Cacciatore” di Philip Pullman

Titolo: Il conte Karlstein: e la leggenda del demone cacciatore

Autore: Philip Pullman

Prima pubblicazione: 1982

Generi: Narrativa, Letteratura per ragazzi

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Quarta di Copertina

È la notte di Ognissanti e Zamiel, il Demone Cacciatore, sta arrivando a reclamare la sua vittima. Si dirige verso il Castello Karlstein, dove il malvagio conte ha un piano astuto e crudele: intende sacrificare le sue giovani nipoti per salvarsi la vita. Riusciranno Lucy e Charlotte a sfuggire al diabolico zio e al suo viscido scagnozzo Herr Snivelwuerst? La domestica Hildi, il sergente Snitsch e il dottor Cadaverezzi saranno in grado di aiutarle all’ultimo minuto, o le abbandoneranno alla loro triste sorte? Una cosa sola è certa: il Demone Cacciatore non tornerà nella sua buia foresta senza una vittima.

(Quarta di copertina scritta dalla Salani Editore)

Discussione

Pullman ha saputo viziare noi lettori con la sua famosa trilogia “Queste oscure materie”. Serie di libri che personalmente adoro e che rimane il mio fantasy preferito. A mio parere non bisogna approcciarsi a “Il conte Karlstein” tenendo presente la serie ben più famosa.

Il conte Karlstein” è un romanzo di molti anni precedente alla trilogia e, nonostante sia possibile vedere alcune caratteristiche dello scrittore che rimarranno poi in seguito, è ben lontano dall’ambientazione a cui siamo abituati. Come lettori, se siete troppo nostalgici di quel mondo, vi sconsiglierei di leggerlo proprio perché potrebbe creare una “delusione”. Purtroppo uno scrittore, affermatosi con un genere o con un mondo, difficilmente può cambiare rotta senza destare questo sentimento nei suoi lettori.

In questo romanzo per ragazzi, l’elemento fantastico non ha niente a che vedere con il mondo della Oxford di Lyra. Ha in sé qualcosa di horror, ancora meglio gotico, mescolato a folclore e leggende come la caccia selvaggia. I punti di vista dei vari personaggi sono ben fatti e forse sono la cosa più interessante: creano una caratterizzazione riuscita dei diversi personaggi. Nel libro sono presenti anche diverse dinamiche teatrali, utilizzate per poi riunire tutti i fili e portare allo scioglimento finale dell’intreccio.

Lo stile non è complesso e può essere una buona lettura per rilassarsi dopo libri pesanti. Non è il meglio che Pullman sia riuscito a scrivere ma va considerato come un mattone della strada che lo ha portato alla sua maturità di scrittore.

Personalmente non mi ha entusiasmata, ma neanche volevo interrompere la lettura: è stato gradevole ma non rientra tra i miei libri preferiti. È una lettura che continui per sapere che le tue speranze vengano esaudite.

Insomma non una lettura assolutamente necessaria ma neanche merita tante recensioni negative. Una lettura per ragazzi (che a volte è necessaria anche per gli adulti!) carina e scorrevole. Un romanzo dalle tinte dark che riprende la tradizione del romanzo gotico e della letteratura tedesca, come Hoffman. L’aspetto gotico spesso contiene anche dei momenti più rilassanti, che lasciano fuoriuscire un certo humour dell’autore.

La trama è semplice ma non imprevedibile, specie se si conoscono certe dinamiche teatrali. A volte però sono convinta che non sia l’originalità della trama a fare il libro ma proprio come la storia viene raccontata. Qui, di certo, non sono state utilizzate tecniche particolari, anzi è molto scorrevole, ma come anticipavo sono i personaggi e i diversi punti di vista a rendere viva una trama di per sé scontata se si conoscono certe leggende.

Il libro mi è piaciuto, lo consiglio ma non è uno dei libri che ho amato. Forse in fondo anch’io mi aspettavo altro da Pullman. Sarà anche che da lui aspetto quel guizzo di letterario, critico e magico che hanno le pagine di “Queste oscure materie”. Consiglierei quindi di non buttarsi a capofitto sul libro solo perché è stato Pullman a scriverlo. Valuterei se la lettura ne vale la pena dalla quarta di copertina e da qualche estratto.

Voi cosa ne pensate? Lo avete letto?

7 risposte a "Recensione “Il conte Karlstein: e la leggenda del demone cacciatore” di Philip Pullman"

Add yours

  1. a volte si prendono delle vere e proprie delusioni da alcuni scrittori che seguiamo, ma forse perché anche loro sperimentano… cambiano, oppure, semplicemente perché tutti i libri sono diversi ^_^
    Non ho letto la tiorologia che citi, magari inizio da quella se la consigli 😉

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  2. Sai, io adoro Pullman, Queste Oscure Materie, il gotico, l’horror e l’humor “dark”!

    Pertanto è un libro che andrà a finire sulla mia lista personale di libri da leggere! 😎

    Grazie Alice, sia per l’articolo sia per la scoperta!😉

    Piace a 1 persona

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