La prova del miele

Titolo: La prova del miele
Autore: Salwa Al-Neimi
Pagine (cartaceo copertina flessibile): 102 pagine
Genere: Letteratura erotica
Disponibile in: Cartaceo ed E-book
Quarta di Copertina
Araba, musulmana e colta, la protagonista di questo libro, nata e cresciuta a Damasco, si è trasferita a Parigi dove si occupa della biblioteca di arabistica dell’università. Nella sua vita c’è stato un uomo fondamentale, un uomo che le ha aperto un mondo prima sconosciuto, erotico, carnale. Questo incontro l’ha portata a mettere in pratica le teorie che ha appreso in anni di letture clandestine degli antichi testi di letteratura erotica araba, fino a risvegliare i ricordi dell’infanzia siriana, memorie di un mondo degli adulti complesso e contorto, fatto di segreti, tradimenti e passioni. Senza dimenticare le confidenze delle amiche, o i tipici rituali della cultura araba come l’hammam, e le leggi, i testi sacri, tutto diventa materia di una ricerca che fa del corpo il mezzo e il fine della ricerca stessa. E la protagonista intraprende questo percorso proprio perché si sente figlia orgogliosa di un universo culturale profondamente arabo. Ribalta i luoghi comuni sul rapporto tra sesso e Islam, e mostra come nella tradizione araba il piacere sessuale non sia un peccato, bensì una grazia di Dio, un “assaggio”, un’anticipazione dei piaceri che attendono gli individui in paradiso.
Recensione
Rieccomi a postare una nuova recensione! Cercherò di essere un po’ più presente con il blog <3, almeno per questo tipo di recensioni!
Ho comprato questo libro per caso e ne ero molto entusiasta. La quarta di copertina presenta un libro molto accattivante e la prima pagina è particolarmente magnetica per chi possa essere interessato al genere erotico. Ero contenta di aver trovato un erotico così colto, delicato ma incisivo. Sono sempre stata dell’idea che in questo genere si potesse scrivere la letteratura più alta, se si possiede una scrittura non banale, e pensavo di aver trovato una piccola perla nascosta. Un altro motivo di fascino era sicuramente la cultura araba che faceva da sottofondo. Proseguendo la lettura mi sono sentita un po’ allontanata: c’erano dei punti di riflessione anche interessanti ma ho trovato la struttura non molto solida. È un libro che segue uno stile moderno, una specie di flusso di coscienza che, inevitabilmente, finisce per perdersi dato che non è stato ben gestito.
La scrittura in prima persona inquadra l’indole della protagonista e lascia sfumati tutti gli altri personaggi. La maggior parte della sua caratterizzazione ruota tra le sue esperienze sessuali e il substrato arabo che la circonda. Questo libro non è però una raccolta di pensieri sparsi, come può essere “Gli Argonauti” di Maggie Nelson, ma, come dicevo, un flusso di coscienza ma manca qualcosa. Forse sarebbe stato più interessante costruirlo come una raccolta di pensieri più che un libro dal flusso continuo.
Trattandosi di una scrittura molto introspettiva, l’ambientazione è l’animo della protagonista. È molto interessante uno squarcio che parla proprio del suo paese d’origine e della sensazione di odori e colori che la scrittrice riesce a trasmetterci. In questa ambientazione per lo più mentale si riesce a entrare nell’intelligenza e nella cultura della protagonista che ci parla di alcuni scritti arabi e alcune curiosità sulla loro cultura. Mi sarebbe piaciuto avere più questo filtro culturale che era un modo per incuriosire il lettore e diventare quasi divulgativo per il lettore. In questo punto forse la quarta di copertina trae in inganno, perché l’intento culturale sicuramente c’è e il testo ne è intriso ma non l’ho trovato sufficiente per come viene decantato.
L’incipit, come anticipavo, l’ho trovato davvero magnetico. È uno di quegli inizi che mi ha fatto dire “avrei voluto scriverlo io”. Per quanto i libri erotici siano molto affascinati, è molto facile scadere nella scrittura e sviare dal vero obiettivo. Dopo l’inizio così promettente, il libro non riesce a raggiungere più un tale picco. È stato un peccato. La conclusione si perde e mi è sembrato non raggiunga un vero e proprio punto. Non mi è rimasta nemmeno tanto impressa, di tutto il libro mi sono rimaste solo delle sensazioni. Poteva essere una bella cosa, se non per quella sensazione di insoddisfazione a fine libro. Penso che il problema principale sia la quarta copertina che dà delle aspettative troppo alte per il libro e un po’ le delude, perché in sé per sé il libro può essere anche valido, se non per qualche piccola pecca.
Lo stile ha dei momenti molto interessanti, soprattutto quando viene accostato il significato di alcune parole arabe. È un libro arabo, scritto per una cultura diversa da quella araba, forse anche per rivalutare una cultura che noi occidentali non conosciamo poi così bene e su cui abbiamo molti pregiudizi. Le sfumature di alcune parole sono molto interessanti, specie quando l’arabo viene identificata come lingua dell’amore.
In via generale consiglierei comunque la lettura, nonostante la premessa sia di valutarlo meno rispetto a quello che presenta la quarta. Può essere un inizio interessante per avvicinarsi a una cultura che potremmo non conoscere e per provare qualcosa di diverso dal solito. Sta a voi decidere quanto volete esplorare e quanto siete pronti a leggere un libro del genere, nonostante non sia al suo culmine.
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Anni fa lessi altro di genere eroticp, ma non fa per me… comunque, bella recensione! 😉
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Certo può non piacere, perché no 🙂 l’importante è provare e non tagliare i propri orizzonti!
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Sono d’accordo! 😉
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E’ un libro che ho in lista a un bel po’…ma non mi decido mai.
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Quando è così… molto probabilmente arriverà nel momento in cui deve arrivare 🙂 di solito mi succede così e apprezzo il momento giusto!
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