La notte dei desideri

Titolo: La notte dei desideri, ovvero Il satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog
Titolo originale: Der satanarchäolügenialkohöllische
Wunschpunsch
Autore: Michael Ende
Prima edizione: 1989
Genere: Romanzo fantasy per bambini
Lingua originale: tedesco
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Quarta di Copertina
Le sorti dell’umanità sono nelle mani di un vecchio corvo spelacchiato e di un piccolo gatto grasso: prima della mezzanotte del 31 dicembre i due devono sventare le perfide trame di Belzebù Malospirito e della sua crudele zia Tirannia Vampiria. Infatti nella notte di San Silvestro, grazie al leggendario Grog satanarchibugiardinfernalcolico essi possono formulare i loro più raccapriccianti desideri, trasformandola in una notte infernale. Una favola moderna, un racconto appassionante che con sottile umorismo rivela verità inquietanti, capaci di conquistare e far riflettore. in perfetto stile Ende.
Recensione
La notte dei desideri è un altro libro di Ende che mi è capitato tra le mani per caso e l’ho letto in poco tempo. A differenza di “La storia infinita”, il libro si rivolge a un pubblico ancora più giovane e perciò manca di tutte quelle considerazioni profonde e filosofeggianti dell’altro libro. In compenso rimangono dei buoni insegnamenti positivi che rimangono sicuramente ai più piccoli.
La storia ha dei toni oscuri: è ambientato per lo più nel mondo di malvagità dei cattivi e, per la precisione, nella residenza di Belzebù. L’ho trovata una buona idea, anche perché non incute paura neanche ai bambini. È un classico scontro del “bene” (rappresentato da un gatto grassoccio e un corvo spelacchiato) e del “male” (Belzebù Malospirito e Tirannia Vampiria). Il “male” in questione vuole distruggere la terra (avvelenano fiumi, distruggono boschi…) e ai giorni nostri, dove il problema ambientale è molto sentito, credo che sia un buon modo per sensibilizzare i più giovani e, attraverso di essi, i loro genitori. Anche loro potrebbero desiderare di salvare la natura e diventare, così, dei nuovi Bastiano.
I personaggi del “bene” non sono perfetti, anzi. Fisicamente il gatto è grassoccio e fatica a muoversi, il corvo è spelacchiato e con i reumatismi. Mentalmente il gatto conosce poco la realtà, è pigro e circondato dai vizi, il corvo è pessimista. Sono però dei personaggi caparbi, che cercano di darsi da fare per evitare il disastro sulla terra. Sono dei personaggi che vanno oltre le loro divergenze e i loro caratteri diametralmente opposti per cooperare e diventare poi anche grandi amici. Alla fine vengono ricompensati, senza che le loro azioni fossero state fatte per un secondo fine: fa ancora sperare di compiere il bene fine a se stesso e non per una ricompensa. I personaggi del “male” sono negativi ma anche burleschi. Il male viene quindi ridicolizzato e un bambino, anche ritrovandosi davanti a un agente infernale, non può averne paura.
L’azione narrativa si concentra per la maggior parte del tempo nell’abitazione di Belzebù Malospirito, ma non ci sfuggono notizie dal mondo esterno e di come stia soffrendo. Gli elementi fantastici si legano quindi a una realtà vera e nei nostri tempi sempre più allarmante.
L’incipit è accattivante e personalmente all’inizio avrei parteggiato per Belzebù Malospirito, mi dispiaceva troppo che tutto il suo lavoro andasse perduto! La conclusione è un po’ sospesa ma facilmente intuibile e ideale per un pubblico giovane che può concentrarsi sul messaggio della storia. Anche per questo libro vale il discorso che ho fatto per “La storia infinita”: anche se rivolto per i più piccoli, è una storia che può insegnare tanto anche ai più grandi che, magari, nel corso del tempo e delle disgrazie, hanno dimenticato certe cose che i bambini sanno.
Il linguaggio, anche qui, è semplice e scorrevole. Sono anche presenti dei giochi di parola interessanti che penso siano costati anche una certa fatica al traduttore. È il caso del del satanarchibugiardinfernalcolico, il magico grog dai poteri straordinari che i due malvagi vogliono preparare.
Il libro può essere letto facilmente in una giornata, lo consiglio ai genitori per i propri bambini ma anche a chi vuole regalarsi una lettura semplice, significativa e con il sapore della giovinezza di un tempo.
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Questo libro non l’ho mai letto, invece la storia infinita l’ho letta due volte, da ragazzina e qualche hanno fa… l’ho adorato entrambe le volte ma in maniera differente. Mi annoto anche questo, mi hai incuriosita, grazie 😊
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Leggere un libro in due periodi diversi è sempre un’esperienza magica diversa 🙂 appena lo leggi fammi sapere! ^^
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Prenotato ^_^ ti farò sapere 😉
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