Le avventure del Puntatore

Titolo: Le avventure del Puntatore
Autore: Andrea Ventura
Casa Editrice: Self Published
Genere: Narrativa umoristica
Pagine cartaceo: 75
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Quarta di Copertina
“Le avventure del Puntatore” sono una raccolta di sketch comici, rivolti a chi usa il computer quotidianamente ma non ha mai fatto caso a una freccetta vagante per il desktop, ché magari ce l’ha sempre avuta sotto il naso. Il Puntatore, bianco e spigoloso, è quindi protagonista di una serie di episodi tutti suoi che diventeranno col procedere delle pagine sempre più bizzarri e sconclusionati, tutti ambientati in quel pazzo mondo che è il Desktop, stavolta scritto maiuscolo: avremo un sacco di personaggi sui generis come Risorse del Computer, il quale nasconde molti segreti; Internet Explorer o comunque il suo logo; l’ingordo Cestino che è disposto a mangiare letteralmente qualsiasi cosa ma anche due periferiche che con l’attore principale hanno molto a che vedere: l’inseparabile compagno Mouse, che ha una relazione segreta col Tappetino; e Tasty la Tastiera, la quale si cimenta in inglesismi che solo lei può conoscere e inventare! Cinquantadue episodi, dunque, che sono rivolti a tutti coloro i quali cercano un momento di svago, un sorriso dietro una giornata no, un modo per ingannare il tempo mentre si aspetta dal dottore, alla posta, in banca o al supermercato; un modo per rispondere con la forza della risata a tutte le brutture del mondo, che, come direbbe il Puntatore stesso, andrebbero solamente selezionate e cancellate con l’opzione “Elimina” del tasto destro del Mouse!
Recensione
Chi mi conosce sa quanto ami le tragedie che fanno emergere il torbido dell’animo umano. “Le avventure del puntatore” è un libro umoristico, molti crederebbero che sia un libro che poco sposerebbe i miei gusti. Invece ne sono rimasta conquistata, tanto da leggere in poco tempo tutto il libro. Avrei continuato a leggerlo ancora per molto, non riuscivo a staccarmene.
Il motore focale del libro è la risata. Azione spesso sottovalutata, eppure quanto ancora sappiamo ridere di cuore? A volte ridiamo a forza ed è una sensazione che fa male perché non si è davvero esauditi e si finge. Spesso ci rattristiamo, spesso non ci sentiamo all’altezza della situazione. È l’autore stesso che propone i suoi libri come “scacciapensieri” o, ancora meglio, come mezzo puro per raggiungere il divertimento. Per quanto mi riguarda è un obiettivo che viene rispettato. Non mi sono sentita sforzata di ridere, come se fossi in dovere verso qualcuno. Eravamo rimasti il libro, il mondo contenuto e io. Difficile trovare una così bella compagnia. Il libro è costituito da piccoli episodi concentrati di divertimento e che sono continuativi per quanto riguarda la costruzione e il modo di parlare dei personaggi. Solo verso la fine, per come erano stati impostati gli episodi, ho pensato che forse si sarebbe potuto costruire qualcosa di più continuativo (al posto degli episodi), ma alla fine ho trovato non fosse un vero e proprio difetto anche per il computer viene acceso e spento, quindi anche i nostri amici informatici non hanno, effettivamente, una vita continuativa.
Il puntatore è il protagonista onnipresente, punto di riferimento nel nostro viaggio all’interno del desktop. Proprio ora che scrivo la recensione, posso sentire il mio puntatore parlare e sorrido nel ricordare dei particolari episodi che mi sono rimasti nella mente. Ma oltre a lui sono anche altri i personaggi che entrano nel pieno diritto della nostra considerazione. Devo dire che ho un debole per il cestino, sarà che anch’io vengo presa da raptus improvvisi in cui voglio cancellare tutto ciò che ho davanti (e non si parla di un discorso solo di bit). Poi ci sono anche Tasty, con il suo magnifico british, il mouse e ancora i nostri veri supereroi: alt ctrl e canc! A pensare quante volte hanno salvato il mio computer in panne, mi è scesa una lacrimuccia. Lo ammetto. Ogni personaggio è stato particolarmente pensato all’interno del suo ruolo: questo è stato il punto difficile. L’autore ha adattato i suoi personaggi di un contesto già esistente (quello del desktop), senza mai forzare la storia e renderla inverosimile per farla soggiogare ai suoi desideri di autore.
Anche per l’ambiente vale un discorso molto simile per i personaggi: è stato anch’esso adattato da un ambiente pre-esistente (che bene o male conosciamo tutti: lo usiamo ogni giorno). Interessanti anche i punti di come il desktop vede il mondo esterno (il nostro) e di come interagisca, segnando un limite con i suoi circuiti elettrici e bidimensionalità. È un mondo che conosciamo: non ha bisogno di grandi descrizioni ma Andrea penso sia stato molto abile nel rendere tutto amalgamato alla sua idea.
Il linguaggio è semplice, scorrevole e corretto. È un testo adatto, appunto, per far ridere e penso che sia uno stile anche adatto alla personalità di Andrea, che ho anche intervistato sul blog (qui).
Direi che tutti potrebbero dare una possibilità a questo simpatico testo che ha, come grande pecca, quello di essere troppo breve e di essere letto troppo velocemente! Spero di poter leggere anche le altre avventure che Andrea ha creato, catapultandomi in diverse dimensioni. Chissà se prima o poi farà anche incontrare questi mondi distanti; magari il desktop che mangia solo bit potrebbe avere voglia di assaggiare la pasta! E allora sì che se ne vedrebbero delle belle. Aspetterò con entusiasmo l’evolversi della creatività di Andrea.
Se vi è piaciuto l’articolo e vorreste leggere altro di mio, informatevi sui miei libri Qui
L’ha ripubblicato su Le avventure di tuttoe ha commentato:
Grazie mille Alice per questa dettagliata recensione! Correte a leggerla!
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In realtà il libro è breve per timore che potessi diventare stucchevole xD però ti ringrazio un sacco, sono felicissimo che ti sia divertita **
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Ci sta nel senso che sono sketches x°D però era per dire che mi sono piaciuti molto u.u ❤
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Sono veramente felicissimo ❤
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