Saper alternare i colori – Riflessioni a partire dal “Don Giovanni in musica”

Saper alternare i colori – Riflessioni a partire dal “Don Giovanni in musica”

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Donna Elvira “Mi fuggirete più?”
Leporello “No, muso bello”.
Donna Elvira “Son per voi tutta foco”.
Leporello “Io tutto cenere”.

  – “Don Giovanni” musiche di W. A. Mozart; libretto di Lorenzo Da Ponte


Seconda riflessione a partire da “Don Giovanni in musica” di Nino Pirrotta. Sono incredibili le correlazioni che si possono fare tra musica e scrittura.

Ancora una volta faremo riferimento alla parte introduttiva del libro. Si parlava delle diverse tipologie di arie nell’opera (di bravura, di mezzo carattere, di sortita…) che dovevano essere date in un certo numero ai personaggi principali e secondari, e in modo che si alternassero tra loro per dare diversi colori. Ora le diverse tipologie di arie corrispondono a diverse azioni che può fare o ai diversi stati d’animo del personaggio: ad esempio avere un momento introspettivo, esprimere i propri intenti con risolutezza e così via.

Ho dovuto chiudere il libro e fermarmi a pensare. Questi momenti diversi non corrispondono ad altro se non a diversi climax e anticlimax che naturalmente si dovrebbero dare a un racconto. È importante dare il momento di tensione, che spinge in avanti la storia, ma è ugualmente importante dare il momento di riposo, che aiuta a dare informazioni, a far respirare il lettore e a far crescere anche la curiosità per quello che verrà in seguito.

Sono stata la prima, lo ammetto, di non aver tanto il giusto peso a questo equilibrio inscindibile. Ero così presa dal susseguirsi degli eventi dei miei scritti che davo poco tempo al lettore di prendere fiato, fino a soffocarlo.

Il rischio contrario è quello di adagiarsi in particolari di poco conto che potrebbero allungare il brodo più del necessario. Diventare troppo prolissi non è mai un vantaggio; ma non bisogna cadere nell’opposto: rendere la storia tanto scarna da lasciarla con dei buchi.

Purtroppo penso che, nel bene e nel male, si debba partire dal presupposto che non esista il libro perfetto. Se tanti grandi scrittori sono criticati, chi siamo noi per non avere delle critiche sul nostro libro? Il problema però sta nel fare delle scelte e saperle mandare avanti con coerenza, senza sentirsi abbattuti per quello che non siamo riusciti a fare.

Scrivere è un’arte meno improvvisa di quanto si creda. Ci vuole ponderazione e metodo senza cadere nell’essere artefatti. Se avete letto questo articolo, iniziate a ponderare i momenti di tensione e di rilassamento del vostro scritto, cercando di variare i colori per dare ai vostri personaggi delle arie differenti. In questo modo sarà anche possibile avere dei personaggi a tutto tondo e, di conseguenza, l’intera storia!


 

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