Il Tempio

Questa storia partecipa a “Il club di Aven” . Il tema era scelto da Aven: “cos’è per voi la sapienza?”.

Risultati immagini per temple fantasy wallpaperUn’altra storia scritta di getto… in realtà ho fatto di tutto per poter partecipare: avevo un esame ma ho trovato essenziale questa pausa per riordinare le idee. Quindi eccomi qui! E vedremo come questa volta me la sono cavata!

 

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Anne si mordicchiò la penna per l’ennesima volta. Nonostante fosse un vizio infantile, non riusciva a liberarsene. Era lì, ancora su quella stessa pagina. Aveva sempre amato leggere, le piaceva la materia che stava studiando, ma tutto le scivolava via senza ricordare più niente. Era troppo distratta, presa da altri pensieri per rendersi conto che le sarebbe voluto un minimo di applicazione per rendere quel problema banale. Eppure stava lì, incapace di fare altro. Se le capitava di leggere qualche riga, prendeva a sfogliare il libro con nervosismo, per vedere quanto le sarebbe mancato alla fine. Poi si innervosiva e invece di riprendere dal punto dov’era arrivata, finiva per riniziare da capo. Si riprometteva ogni volta di applicarsi ma proprio non le riusciva.

Si chiedeva che cosa la allontanasse da quelle persone irraggiungibili, che spesso millantavano la conoscenza invece di conoscerla davvero. E lei invece si sentiva ignorante. Ogni giorno era abbacinata da tutta la conoscenza che si ritrovava attorno e ne assorbiva così tanta da sentirsene annichilita. Perché anche lei non aveva quel minimo di sicurezza? Studiava, alcune cose le sapeva anche lei ma non le riusciva di metterle a nudo.

Guardò l’orologio e si scompigliò i capelli con la mano, un tipico gesto nervoso che faceva per ricercare l’attenzione necessaria. «Cos’è la sapienza?»

 

Vi era un tempio che si stagliava nella parte più alta della città. Che fosse per avvicinarsi agli dei o per allontanarsi dalle passioni terrene ha poca importanza. Quello che era importante era avvicinarsi lì per elevare il proprio spirito. Da lontano la sua magnificenza poteva mettere meraviglia e soggezione, anche paura. Sembrava un luogo inaccessibile e difficile da raggiungere. Per arrivare all’entrata, infatti, bisognava percorrere bui vicoli della città. Eppure anche le strade larghe e ricche non nascondevano le loro insidie e le loro difficoltà. Percorrendo la città, piena di ogni trappola e di ogni ricompensa che non faceva più proseguire l’intrepido viaggiatore, ci si impregnava di polvere. Molti perdevano la via, altri non erano nemmeno interessati al tempio. Per questi ultimi il tempio era un luogo buio che si prendeva beffa della loro miseria e lo odiavano come causa di tutti i loro mali. Chi riusciva ad avvicinarsi al tempio avrebbe notato com’era diverso dalla loro immaginazione. Era ricco, pieno di fregi e colori vivaci ma era sempre aperto. Non vi erano guardie al di fuori del tempio. Prima di entrare c’erano diversi gruppi che discutevano tra loro. Alcuni erano seduti a terra e mai si alzavano. Da questi gruppi spesso le persone si allontanavano dal tempio e lo odiavano. Alcuni capi di questi gruppi non facevano che mistificare i loro discorsi, rendendoli inaccessibili e altri narravano il falso, accusando il tempio di non accogliere le loro idee sciocche perché infondate. Altri gruppi erano un via vai continuo. I maestri accompagnavano gli allievi sulle soglie o dentro il tempio, introducendoli alla sua sacralità. Chi entrava nel tempio si sarebbe stupito nuovamente. Era un piccolo edificio ma all’interno sembrava enorme, sempre pieno di sorprese per un occhio curioso e una mente sveglia.


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Alice Jane Raynor’s “Il Tempio” is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License

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2 risposte a "Il Tempio"

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  1. “…avvicinarsi lì per elevare il proprio spirito”
    Trovo questa frase meravigliosa, forse potrebbe essere un inno alla sapienza: avvicinarsi a essa per elevare lo spirito!
    Complimenti carissima, come sempre sei fonte di ottime riflessioni 🙂

    Piace a 1 persona

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