Eric, il corteggiatore della notte

Questa storia partecipa a “Il club di Aven” . Il tema era scelto da me: gatto.

Risultati immagini per gatto fantasy wallpaperPs. Prima o poi mi farò perdonare con tutti questi racconti scritti di getto promesso ❤ il bello è che io ho proposto il tema e non avevo nemmeno la più pallida idea di cosa scrivere ma mi sembrava brutto non partecipare quindi… niente è uscito questo. A quanto pare avevo voglia di creare un nuovo personaggio. Duselpizos invece è un vecchio personaggio di un gdr che gestivo.

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Atterrò con un tonfo sordo sul tetto e si acquattò dietro un comignolo. Nonostante lo sforzo del salto, cercava di respirare piano e di sincronizzare il proprio battito al silenzio della notte. La luna splendeva pallida e in quei vicoli bui era possibile ammirare il cielo come nessun altro posto. Ma Erick non era lì per osservare il panorama. Nell’ombra era sicuro di avvertire gli occhi gialli di Duselpizos su di sé, la sua maestra trasformata in gatta. Da quando era entrato nell’Ordine era subito stato affidato a lei, la maestra sadica da cui tutti quanti scappavano. Anche se severa e violenta, non le si poteva negare la sua abilità nell’insegnamento. In pochi anni era diventato forse uno degli allievi più promettenti dell’Ordine. Erano ladri, assassini ed esploratori, non ci si poteva aspettare un allenamento con i guanti. Le numerose difficoltà che aveva affrontato gli tornavano adesso utili: si era talmente abituato che nella realtà tutto gli sembrava uno scherzo. Nonostante tutto quella sera non era tranquillo. Avvertiva una strana tensione che non lo aiutava a concentrarsi appieno. Stranamente Duselpizos non lo aveva intralciato, forse anche lei si rendeva conto che quello era un momento importante per dimostrare a tutto l’Ordine le sue capacità.

Mosse una gamba dal suo nascondiglio, poi mosse l’altra a seguire. Posava le punte dei piedi e poi il tallone, la sua sembrava a tutti gli effetti una danza. Corteggiava la notte, nascondendosi nelle pieghe dei suoi seni e sfuggendo alla luce per ritrovare i suoi abbracci. Duselpizos, cresciuta tra i gatti, le aveva ben insegnato la sua arte e le sue astuzie. Forse anche per lui un giorno sarebbe arrivato il tempo di trasformarsi come lei e accedere ai numerosi segreti magici che i felini nascondevano. Ma doveva dimostrarsi degno e dopo tanti sacrifici temeva di mandare tutto a monte per una singola notte.

Scrutava le pieghe della notte ed era sicuro di riconoscere vecchi amici, sperava che questo bastasse per rincuorarsi. Procedette svelto e silenzioso, muovendo il corpo flessuoso e affusolato. La gemma di Wahal doveva cadere nelle sue mani. Grazie al suo potere avrebbe potuto forgiare le sue armi e meritare il rispetto di tutto l’Ordine. Quel tipo di gemme erano molto rare e dotate di potere magico, era stata Duselpizos a metterlo sulle sue tracce ma poi lo aveva lasciato procedere da solo: per la localizzazione e per il recupero. Era la sua prova e per la prima volta avrebbe avuto anche una ricompensa tutta sua.

Si avvicinò al suo obiettivo: una vecchia villa circondata da alberi, appena alla periferia della città. Aveva passato giorni a osservare le sue abitudini e trovare il modo migliore per entrarvi. Quella era la sua preda e non avrebbe potuto lasciarsela sfuggire. Calò dall’alto del tetto, sgusciò in un affranto del muro che aveva scoperto coperto da edera e aggirò la casa. La facciata principale aveva tutte le luci accese, mentre aveva scoperto che la facciata posteriore era per lo più inabitata. Entrò da una finestra che riuscì a forzare, evitò le polvere e le ragnatele e si addentrò nella casa come un fantasma. La gemma di Wahal era nello studio, situato al secondo piano della casa. Parlando con dei servitori scacciati era riuscito a costruire una mappa più o meno fedele della casa. Tutto filava liscio… troppo liscio per i suoi gusti. Un proprietario con un bene così importante possibile che non avesse preso alcun tipo di precauzione?

Per quanto potesse essere bravo fin ora non aveva fatto nulla di speciale per mettere in pratica le sue abilità. In fondo forzare una finestra era un gioco da bambini. C’era qualcosa che gli era sfuggito? Sudò freddo ma ormai non poteva più ritirarsi. Entrò nello studio. Iniziò a cercare fra gli scaffali, attento a non toccare niente. All’improvviso la porta scattò dietro lui e la luce si accese…


Creative Commons License

Alice Jane Raynor’s “Eric, il corteggiatore della notte” is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License

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11 risposte a "Eric, il corteggiatore della notte"

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  1. Mi ha attratto il gatto nella foto (i gatti sono i miei animali preferiti). Il racconto mi è piaciuto molto, anche se il finale s’interrompe in un momento clou, e fa pensare a un seguito… che da quello che ho capito non ci sarà. Non importa, Erick mi è entrato subito in simpatia, e l’idea dell’Ordine connesso ai felini è intrigante 🙂

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    1. Ho trovato l’immagine bellissima, quindi ho dovuto metterla, anch’io amo i gatti.
      In realtà mi piacerebbe continuare la storia di Eric ^^ sicuramente non in un futuro immediato, sia perché ancora devo progettare bene il libro, sia perché ho tantissimi progetti in corso ^^

      Piace a 1 persona

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