Lo spettro di Cleopatra

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Un po’ di mesi fa ho letto un libro che, in un certo senso, mi ha turbata. Il libro è “Cleopatra. La regina che ingannò se stessa” di Antonio Spinosa. Lettura che ha anche ispirato il mio racconto per la challenge del Raynor’s Hall “La regina del deserto”. Non sono una storica. Non voglio contestare il lavoro di Spinosa, più qualificato di me. Ma da lettrice ho avuto un senso di amaro in bocca. Cleopatra non è il personaggio principale della vicenda, è solo un fantasma. Sembra quasi un caso che la biografia la tocchi. Si parla un po’ del suo passato e, come è giusto, si va a delineare la situazione dei romani, ma poi il personaggio perde di importanza. Mi rendo conto anche che ricostruire un passato tanto lontano è difficile, perché è lontano dalla mentalità odierna, per la mancanza di fonti e per la difficoltà di inquadrare personaggi tanti affascinanti ed enigmatici come possono essere Cleopatra o Semiramide. Sicuro è che una donna al potere era fortemente criticata. Senza contare la sua apertura sessuale (ancora oggi fonte di disprezzo in una donna), il suo fascino e la sua determinazione. Cleopatra è stata una vittima sotto questi punti di vista e, secondo il mio parere, ha assecondato la figura che le persone hanno tessuto su di lei. Doveva essere spietata: non era amata, la sorella e fratelli avrebbero potuto rubarle il trono e doveva mantenere un certo atteggiamento per scoraggiare le maniere espansionistiche dei suoi vicini e dei romani. Se si fosse mostrata debole anche solo per un momento, sarebbe stata mangiata. Di certo non era una santa e di certo ha assecondato il suo interesse, ma è la naturale conseguenza nel detenere un potere. Il suo popolo la detestava e il suo soggiorno fu costellato di insulti, di cui abbiamo ancora traccia nella letteratura latina. Come ogni personaggio storico ha fatto delle cose abominevoli e per altre è stata accusata ingiustamente. Ma dobbiamo ricordare che il “personaggio storico” è una persona come noi. È una persona con i suoi vizi, i suoi desideri e le sue debolezze. Cleopatra prima di essere regina d’Egitto (l’ultimo regno ellenistico, tra le tante cose) e rappresentante della potente stirpe tolemaica, era una donna. Una donna ambiziosa, certamente, ma una donna. Non bisogna addolcire le sue colpe (alcune ambigue) ma rivalutare la sua figura femminile. Non era una donna fragile e non era una donna sottomessa: non era una cosa che andava bene. Che si voglia negare o meno, molte delle accuse che le furono rivolte sono legate al suo sesso e questo non è sano, non va bene. Nel libro speravo almeno in un accenno a questa visione maschilista dei romani e del mondo ma nulla. Era una biografia, di certo non volevo pagine e pagine di femminismo: chi legge una biografia vuole leggere dei fatti. Ma se molte delle accuse rivolte hanno chiaramente uno sfondo sessuale, almeno una frase per addolcire questo lato della sua persona, me lo sarei aspettata. Non va perdonata su tutti i fronti, va solo metabolizzato questo aspetto. Cleopatra è e rimarrà una figura ambigua, a meno che non si trovino ulteriori fonti. E anche in quel caso, è possibile davvero penetrare l’anima di una persona in questo modo? Non credo. Ma in ogni caso è stata una donna che ha avuto la forza di combattere in un mondo maschile e alla fine ha segnato la sua fine forse per non essere ancora umiliata. È una donna forte e ammettere questo non vuole giustificare dei suoi gesti.


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2 risposte a "Lo spettro di Cleopatra"

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