The 33 Strategies of War
Identikit
Titolo: The 33 Strategies of War
Autore: Robert Greene
1° Edizione: 2006
Paese d’origine: Stati Uniti
Lingua originale: Inglese
Genere: Storia militare, psicologico, self-help
Analisi
“The 33 Strategies of War” viene definito dal suo stesso autore come “un moderno Principe di Machiavelli” e direi a ben ragione. Per quanto la lettura sia impegnativa e ci abbia messo un po’ per leggerlo tutto, l’ho trovato davvero un buon libro. Spero che un libro un po’ diverso da quelli soliti che vi propongo, possa farvi piacere.
Il libro si ripropone di presentare dati storici militari veramente avvenuti e poi di traslitterarli per trovare una sua applicazione nella vita quotidiana. Vicino a imprese come quelle di Napoleone o a tattiche militare adottate nella guerra del Vietnam, il libro spesso cita anche altri tipi di “guerra”, più su un piano psicologico. Parla ad esempio di Hitchcock (e del suo modo di ottenere ciò che voleva per il suo film) o ancora di Dostoevskij (su alcune considerazioni al momento della sua fucilazione). Questo solo per fare due nomi importante e vedere che le strategie di cui parla Greene, non sono solo prettamente militari e che si rivelano lo stesso molto efficaci. È un libro che soddisfa anche molte curiosità.
Per ogni cosa che afferma, cerca di mettere più esempi pratici e così parla di tattiche di attacco, di difesa e di attacchi più subdoli, non “onorevoli”, che potrebbe irretire il lettore più retto moralmente (anche se giustamente anche la morale viene coinvolta nel suo discorso e ha una parte molto importante in alcune strategie).
Anche Machiavelli aveva avuto difficoltà a introdurre il suo “Il Principe”, che andava contro a tutti gli “Specula principis” scritti fino a quel momento. Questi ultimi erano delle sorte di guide (letteralmente di specchi) che dovevano aiutare il principe in carica ad avere certi atteggiamenti. Questi scritti erano piuttosto utopici: il sovrano doveva essere moralmente irreprensibile, doveva saper perdonare, era pacifico e diplomatico… Erano tutto quello che un principe effettivamente non era. Machiavelli rivoluzionò il campo e riprese i contenuti dei suoi antecedenti solo per descrivere la facciata del principe, quando dietro avrebbe dovuto macchinare tutt’altro per un bene superiore che era quello dello stato. È una sintesi molto breve e poco precisa ma basta per inquadrare il problema che voglio mostrarvi. Oltretutto nel libro di Greene si parla anche di Machiavelli e del suo modo ingegnoso per divulgare il suo libro, nonostante lo scandalo e lo sdegno (apparente) che provocava.
“Il Principe” fu scritto circa nel 1513 e pubblicato la prima volta nel 1532, “The 33 Strategies of War” è stato pubblicato nel 2006. Nonostante la mole di anni che intercorre tra i due scritti, Robert Greene si sente in dovere, giustamente, di fare una lunga prefazione dove descrive i suoi intenti e si protegge dai benpensanti. Il suo libro non è inteso con il desiderio di promuovere la guerra e per quanto tutti desiderino la pace nel mondo, tutti in prima persona ci rendiamo protagonisti anche di piccoli litigi e/o sotterfugi. Per quanto possa sembrare brutto a sentirsi è proprio la verità. Per spiegare un ulteriore concetto, Greene ci presenta due figure: Ares e Atena. Sono entrambi divinità della guerra. Se Ares rappresenta un aspetto più irrazionale e violento, Atena rappresenta quella che lui intende come la vera strategia militare ed è questa che lui si fa promotore di discutere.
Se proprio questo libro non vuole essere inteso come un modo per agire nella vita, sicuramente l’analisi di varie situazioni vi daranno un vista più ampia del mondo. Leggere questo libro, per me, è stato un viaggio e come tutte le cose che si fanno, credo mi abbia cambiata. Spero in meglio 🙂 .
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