Così come il lettore ha il diritto di criticare e giudicare il mio lavoro, sia permesso alla mia voce di ribattere non solo attraverso i libri, i racconti e le poesie. Se non sarà troppo presuntuoso, ogni ribattuta sarà la creazione del manifesto della mia debole arte.
Leggo spesso di veri e propri dibattiti tra autori su una questione che mi sta molto a cuore: è necessario essere crudi nelle proprie storie o bisogna cercare di far intendere le cose, senza mostrarle davvero? C’è chi pensa che eccessivo sadismo sia mostrato appositamente per fare scalpore e c’è chi pensa che nascondere la verità sia mancanza di realismo. Penso che ogni artista debba scegliere la propria strada, che si tratti di letteratura, pittura, musica… Non penso ci sia un modo giusto o sbagliato per rappresentare le cose, dipende dalla sensibilità e dall’intenzione del creatore. Se la storia non regge per questo aspetto, credo non funzioni a prescindere dal fatto che sia mostrata crudezza o meno. Il Suono del Rintocco è crudo a modo suo. Questo è dovuto alla presenza di un periodo difficile sia spazio-temporale della storia sia di un periodo difficile per me, l’autrice. Studiare la psiche umana porta in dedali bui, che noi stessi vorremo ignorare ma che purtroppo ogni giorno qualcuno vicino a noi sta affrontando.
Parole sante!
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Grazie 🙂
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