Pistole e polvere da sparo
Identikit
Titolo: Pistole e polvere da sparo
Autore: Angelica Rubino
Editore: Montedit
Pagine: 122
Prezzo: 11,00 €
Trama
Il romanzo di Angelica Rubino rappresenta un autentico mare magnum di alterne vicende e inaspettati colpi di scena che rendono effervescente la narrazione con un susseguirsi di relazioni sentimentali che offro spunti illuminanti e, al contempo, catapultano in zone d’ombra, tra falsità e tradimenti, torbide finzioni e vendette, fino all’inevitabile scenario conclusivo nel quale trionferà l’amore d’una donna in un’appassionata esaltazione dei suoi sentimenti più autentici.
Il racconto prende spunto da un’avvenimento che accade ai giorni nostri ed è l’inaspettata visita ad una signora, vedova e con un figlio, da parte di un notaio francese, che la informa del fatto che il suo assistito, un tale Pierre Ullieul, l’aveva designata erede delle sue proprietà nella cittadina francese Carcassonne, appartenute al ducato dei Leroy e avvolta dalla leggenda che narra d’un tesoro nascosto in quel luogo…
Nelle drammatiche pagine finali si assiste ad un autentico vortice che scoperchia presunte certezze e consolidate posizioni di numerosi personaggi dell’intricata trama ordita da Angelica Rubino, ma le parole convergono prepotentemente ad irradiare il sogno d’amore di Violante.
Dalla prefazione di Massimiliano Del Duca.
Recensione
Ho letto questo libro un po’ di tempo fa e devo dire che è stata una piacevole lettura, anche se mi sono trovata in contrasto con alcune cose che dirò più avanti.
La scrittura è facile da seguire ma riesce a dare, in parte, quello che era il modo di esprimersi dell’epoca. A tratti è leggermente anacronistico ma non sono cose che risaltano subito all’occhio e per una lettura piacevole e scorrevole è un libro più che indicato. La storia è intrigante, ogni personaggio è funzionale a un determinato evento e dall’inizio non si possono prevedere le sorprese che l’autrice ci riserva alla fine.
La protagonista Violante è sicuramente anticonvenzionale per l’epoca ma credo che i moderni siano abituati alla figura di una serva “illuminata” – come Pamela di Richardson – e di una donna che sappia opporsi al maschilismo. Il co-protagonista Julien è l’uomo violento e superbo della sua condizione superiore che alla fine verrà “cambiato” dall’amore di Violante. Il tema di questo amore contrastato è trattato bene, solo che personalmente non riesco molto a digerirlo per principio: non credo che l’amore possa cambiare il “cattivo ragazzo” di turno. A volte succede, ma molto più spesso no.
Nonostante questo l’amore tra i due è travolgente ed è sicuramente un libro che incuriosisce dai primi capitoli. E’ un libro in cui si ricerca l’affermazione del proprio io e dove Violante è pronta a rinunciare e sopportare di tutto pur di averla vinta. L’autrice ci spinge a combattere per i nostri sogni e per quello in cui crediamo, nonostante la vita ci metta innumerevoli difficoltà e moltissime trappole. Combattere per ciò in cui si crede è un bellissimo messaggio e credo che ogni uomo possa farne tesoro.
Una cosa che non ho quasi per nulla apprezzato è la figura di Maria Antonietta. Lei e Luigi XVI mi fanno una grandissima compassione. Lei soprattutto da giovane si è dovuta spogliare di tutto per andare in sposa a un uomo, trovarsi in un ambiente ostile e ritrovarsi additata come frigida. Inoltre è molto probabile che la famosa frase delle brioche non sia stata pronunciata da lei ma sia stato un malignare del popolo. Avvicinarsi a un personaggio storico tanto controverso è difficile e descritto in quel modo l’ho trovato un po’ fuori contesto… nonostante questa pignoleria storica, credo che la lettura possa andare oltre al riferimento del personaggio e apprezzare tutto ciò che l’autrice è riuscita a descrivere con le sue parole.
Travolgente, affascinante e fresco. Un libro che si legge in poco tempo e che sa trascinare presto nelle sue atmosfere. Per gli amanti del genere credo sia uno scritto che possa strappare tante emozioni.
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