Fine del primo giorno a Genova. Questo giorno libero, domani inizia il masterclass! Sono riuscita a scrivervi la continuazione ♥
«È facile demordere» iniziò Dmitrj «vivono nella loro fortezza e pare che non esista null’altro di loro stessi. Osservano superbi dalle finestre decorate, dagli affranti intrigati e mettono soggezione con il loro volto fiero e sprezzante. Non vi è nulla in loro che non sia scostante e grezzo. Si sopraelevano, senza averne il diritto e soprattutto schiacciano, abbattono, disintegrano. Forse il loro è il disperato tentativo di riscoprire il proprio io. Alcun rispetto hanno e nessuno ne meritano. Per loro è dovuto. Ma non potrei pensare di non rispettarli, non riuscirei mai a farlo. Vedo in me la risoluzione dei miei ideali e allontanarmene non mi renderebbe diverso da loro. Voglio continuare a porgere la mia fiducia e annientarli con la purezza dei miei principi, fino a convertirli. Eppure… eppure…»
«Mi guarda» disse Lysandre «e vedo il suo volto irato di quella malattia che gli corrode le carni, il volto, gli occhi. Vedo che fiamme silenti corrodono il suo sguardo e sono costretto a distogliere i miei di occhi. Mi sento divorato e risucchiato. Forse sento la colpa calare sul mio capo, come una scure. Non avrei dovuto scoraggiarlo. La sua delusione è la mia e qualcosa si è rotto completamente. Il fiore che covavo nel mio petto ha annerito uno dei suoi petali. Forse era tempo di scongelare il mio cuore»
«Giro ed erro» si immalinconì Dmitrj «senza luogo, senza tetto se non le stelle che vegliano nelle notti buie. Oscurità infinita cala nella mia vita e la luce è tanto lontana nella realtà e vicina nel sogno, che il suo desiderio mi dilania. Vedo Vania e non so cosa attendermi»
Danzatori nell’Oscurità – Parte IV
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