Recensione “I Segni Sul Vetro” di Tina Mucci

I Segni sul Vetro

Identikit

Titolo: I Segni sul vetro

Autore: Tina Mucci

Genere: Narrativa

E-Book: Bookabook

Trama

Tre cinquantenni romani, diversi per vissuto, per formazione e per carattere, ma amici da trenta anni, sono i protagonisti di questa storia. Giulio è il più appagato sentimentalmente, sposato con Diamante, innamorato come il primo giorno, padre orgoglioso di due bravi ragazzi. Eppure, proprio nella sua famiglia perfetta, ci sarà il terremoto che sconvolgerà le vite di tutti. Niente e nessuno sarà più come prima. Bruno è un veterinario, affermato e benestante, sposato con Rosa, donna aristocratica ed altera, che nasconde un segreto e che per andare alla ricerca del suo passato, sconvolgerà il suo presente. Maurizio è lo scapolo convinto, allergico alle storie importanti, che al momento opportuno saprà essere spalla sicura, rifugio solido e punto di riferimento per tutti.

Recensione

Inizialmente avevo una sorta di scetticismo nell’iniziare questo libro, il primo capitolo mi aveva incuriosita ma vi erano alcuni elementi che non mi aveva completamente coinvolta e convinta quindi ero abbastanza prevenuta nel leggere il seguito. Mi sono dovuta ricredere e tantissimo.

E’ un libro che ho apprezzato molto. L’autrice affronta tematiche delicate, senza risultare pesante o disinformata. Riesce a gestire tutta la trama e i tanti personaggi, sicuramente avendo avuto un ottima progettazione della storia e di tutto quello che sarebbe accaduto. E’ una cosa difficile, che non tutti fanno e che ho apprezzato molto. Ho notato qualche errore, più di battitura che di stile e alla fine ho capito cosa all’inizio mi aveva “disturbata”. L’idea della famiglia perfetta era riuscita tanto bene che mi aveva dato quasi infastidita nella sua irrealtà, tanto che su questa illusione si basa poi l’intero romanzo. Ho amato anche la scelta del titolo, che rende bene l’idea e che concentra il nucleo del libro. Si tratteggia la perfezione, pura e invidiata che viene incrinata per nulla e tutto il castello di carta sprofonda negli abissi più profondi, portando con sé quell’apparenza di illibata felicità che fino a quel momento aveva regnato. I personaggi, perfetti sono costretti a rivivere il proprio antro oscuro e lasciare che le costrizioni o quello che è sotterrato dentro di loro a emergere e a infuriare, modificando nell’arco di un anno quella che era stata la stabilità di una vita.

Ogni personaggio cerca di ritrovare quell’armonia perduta, spesso percorrendo strade buie che lo porteranno forse a una nuova rinascita.

Puro parere personale che non riesco a trattenere. In una scena finale, quando si riprende il significato del titolo, ho pensato inevitabilmente a una tradizione della cultura giapponese, che secondo me è anche abbastanza in linea con il romanzo.

E’ usanza che quando un oggetto venga rotto, le crepe vengano fissate con oro, per mettere in risalto la nuova bellezza dell’oggetto e più crepe acquista più esso diventa prezioso. Ci sono numerosi esempi di vasi con questa tecnica.

Credo che questa immagine sia quella adatta per descrivere la situazione nel romanzo, senza dimenticarsi i numerosi punti delicati su cui l’autrice si concentra.

Una buona caratterizzazione, personaggi interessanti e una trama ben sviluppata, un dramma moderno di uno sconvolgimento di vite strettamente concatenate tra loro.

Consiglio di dare fiducia a questo libro davvero interessante che porta a scavare dentro le sciagure di queste persone ma forse anche a comprendere meglio se stessi e accettare la realtà, senza fronzoli né nessuna pretesa di perfezione, tutti possono sbagliare e non per questo non si può ritornare a pentirsi e fare di meglio. Lettura molto interessante, con bei picchi d’attenzione (soprattutto Maurizio e Roberta… letteralmente adorati) e ci viene presentata una realtà complessa, dalle miele sfaccettature dove ci viene presentato un mondo nella sua interezza, con l’amore dei diversi personaggi per qualche diversa attività ci apre un mondo ampio e interessante.

5 risposte a "Recensione “I Segni Sul Vetro” di Tina Mucci"

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  1. Grazie, molto interessante la tua riflessione! Penso proprio che lo segnerò come romanzo da acquistare! Ah, dimenticavo: anche a me piace la tecnica giapponese del Kintsugi: è bello che gli oggetti rotti abbiano una nuova vita… Buona giornata! 🙂

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