Ospite a “Oggi Con Noi” Federica Squillace

Ospite a “Oggi Con Noi” Federica Squillace

Per la rubrica: “Oggi Con Noi” diamo il benvenuto a Federica Squillace

Ciao Federica e grazie per aver aderito all’iniziativa di Passione libro in gemellaggio con leinfinitevitediunautrice di Eleonora Panzeri e Alice Jane Raynor. Direi di non perdere altro tempo e iniziare subito con le domande.

  • Com’è nato il tuo romanzo, e soprattutto da cosa trai le maggior ispirazioni?

Il mio romanzo nasce essenzialmente dall’infinita mia passione per la lettura e per il desiderio di realizzare il mio sogno di scrivere un libro, lasciare una piccola traccia di me in questo mondo. E’ nato piano piano, nel senso che inizialmente non avevo quasi idea di come fare, non sapevo cosa comportasse, ne sapevo se effettivamente fossi in grado di fare qualcosa del genere. Devo però dire che una delle caratteristiche che più mi contraddistinguono è sicuramente la determinazione e la testardaggine, quando mi metto in mente qualcosa, prima o poi, con tanto duro lavoro, la ottengo. Riuscire a portare alla luce questo romanzo ha richiesto un lavoro prima su me stessa, dovevo capire cosa volessi raccontare, quali fossero le emozioni che volevo trasmettere e portar fuori dal mio io. Covavo l’idea di un romanzo da tantissimo tempo, anche per merito di mio nonno, che mi introdusse a questo mondo fin da piccola, ma cosa scrivere non lo sapevo ancora, poi, una sera, sembra assurdo e potrebbe far ridere lo so, ma è così, dicevo una sera, mentre ritornavo verso casa con il mio cane, dopo la passeggiata serale, ho avuto come una folgorazione, mi sono fermata per qualche secondo e in piedi imbambolata, con il mio cane che mi guardava come fossi matta, mi è apparsa la scena iniziale, la vedevo nitida davanti ai miei occhi, quasi mi sembrava di sentire il rumore della pioggia. Sono salita in casa e ho iniziato a scrivere e dopo mezzanotte avevo scritto i primi due capitoli.

  • In che luogo e periodo è ambientata la tua storia?

La storia è ambientata in Toscana, nei giorni nostri. Non so perché d’istinto abbia scelto la Toscana, ma quando si è trattato di dare una prima indicazione, all’interno del romanzo di dove fossimo, senza quasi rendermene conto, immaginavo nella mia testa la meravigliosa campagna toscana, le dolci colline, i colori, i profumi e così mi sono messa a cercare tra i paesini che più mi incuriosivano e ho scelto un borgo in provincia di Siena: Radicofani ( che conto di andare a visitare proprio quest’anno!). Come tempo invece ho preferito restare ai giorni nostri, almeno per questo romanzo, in futuro non è assolutamente escluso, un viaggio indietro nel tempo, mi affascina molto l’idea di ambientare un romanzo nel medioevo.

  • Cosa rende speciale i tuoi personaggi? Cosa li contraddistingue dagli altri?

Speciali non lo so, nel senso che ovviamente per me sono come delle mie piccole grandi creature e li amo immensamente. Durante la stesura sono stati tantissimi i momenti in cui mi sembrava di averli fisicamente accanto, la mia immaginazione ovviamente ha dato loro un volto, una voce. Sono speciali per me, perché mi hanno consentito, attraverso le loro azioni, le loro parole, i loro pensieri, di raccontare qualcosa di me che non avevo mai avuto il coraggio di dire a nessuno, hanno portato alla luce quella parte di me così nascosta che a volte nemmeno io sapevo di averla. Chi mi conosce davvero bene, ha colto quelle particolarità nel romanzo che gridano il mio nome! Ecco spero vivamente che i miei personaggi possano entrare nel cuore di chi leggerà il romanzo e di chi deciderà di dare un’occasione di incontro a Vittoria, Alessandro e a tutti gli altri, che riescano a far emozionare come hanno fatto con me per tutto il tempo in cui ho scritto di loro.

  • Quali sono i punti di forza del tuo romanzo e i temi che tocca?

Può piacere o meno certo, ma credo che uno dei punti di forza sia la narrazione piuttosto dettagliata, alcune pause che fanno trattenere il fiato, aumentando la curiosità e la voglia di sapere cosa sta per accadrà, come si evolverà la storia. Il filone principale del romanzo, da inguaribile romantica quale sono, è la storia d’amore tra Vittoria e Alessandro; volevo però che non fosse tutto rose e fiori sempre e subito, e quindi ho inserito, l’altra parte di me che ama i gialli, i polizieschi, per dare quel pizzico di brio che spero catturi e tenga il lettore incollato al libro. Si parla di famiglia, di rancore, di rabbia, di quanto possa o meno, spesso anche inconsapevolmente, segnare il proprio passato, d’amore, di fiducia e della ricerca di una propria autostima.

  • Self o casa editrice? Parlaci delle tue esperienze in merito?

Casa editrice, ma se tornassi indietro o comunque per un eventuale, spero a breve, nuovo lavoro, non credo mi affiderò più a questa opzione, salvo non si tratti di un colosso dell’editoria. Non so se dipenda dal fatto che la casa editrice che mi ha pubblicato sia piccola o cosa, ma in pratica mi sono totalmente sentita abbandonata a me stessa. Dopo in pratica un anno non ho avuto modo di avere nessun tipo di riscontro sull’andamento del libro, non ho idea di quali e se ci siano state operazioni di pubblicizzazione, ancora più fondamentale per un emergente e sconosciuto quale sono io. Inoltre mi ha molto infastidito scoprire, dopo molto tempo, che si tratta di un a casa editrice così detta a doppio binario; a qualcuno a chiesto un contributo per l’editing ad altri no. Direi quindi che opterò per il self che quanto meno potrò gestire in autonomia totale, sapendo che se va bene o male, la colpa, ma anche il merito, saranno solo miei.

  • Perché pensi che le persone dovrebbero leggere il tuo libro?

Penso debbano leggerlo perché nessuno è mai stanco di emozionarsi, perché la vita di mette davanti a tanti ostacoli ed io ho sempre trovato nei libri, un conforto ed un aiuto per vedere le cose da un’altra prospettiva ed andare avanti, provare a trovare una soluzione. Mi auguro che il mio libro riesca a dare quella sufficiente evasione che permetta di gioire anche della piccole cose.

  • Piccolo estratto.

La mattina giunse rapida e Alessandro trovò Vittoria già sveglia a preparare la colazione. Parlava tra sé e sé, probabilmente su come affrontare la zia.

Non voleva spaventarla e così prese posto al tavolo, in attesa che lei si voltasse. I capelli erano sciolti e, chiudendo gli occhi, immaginò per un attimo di affondarvi il viso per sentirne il profumo. Poi lei si girò e gli sorrise e Alessandro si rese conto che non avrebbe mai più potuto svegliarsi senza che quegli smeraldi lucenti, che aveva al posto degli occhi, fossero la prima cosa su cui il suo sguardo si posasse.

«Ale, tutto a posto? Dormito bene?».

«Sì, va tutto a meraviglia. L’idea che finalmente ti posso vedere, non solo nei sogni ma nella realtà, mi fa impazzire di gioia».

«Non mi sono ancora pettinata né sistemata come si deve, indosso persino ancora la maglietta del pigiama: non credo di essere questo gran spettacolo!».

Alessandro la guardò serio, poi si alzò e la raggiunse vicino al lavello, tolse le tazze che aveva in mano, le sollevò il mento e le disse: «Tu mi piaci sempre, potresti anche avere i bigodini tra i capelli che mi faresti lo stesso girare la testa! Non mi importa un accidenti di quali vestiti indossi, ti desidero in ogni momento della giornata. Sei bellissima, anche appena sveglia, capito?».

Vittoria annuì con la testa incantata dai suoi occhi e dalle parole che aveva appena pronunciato.

«Adesso posso salutari come si deve?».

E senza aspettare che lei parlasse ancora, le diede un bacio che le paralizzò le gambe; l’abbraccio in cui l’avevano avvolta le sue braccia era il più intenso che avesse mai provato; non sapeva nemmeno più se fosse in grado di respirare autonomamente o se fosse lui con il suo respiro a tenerla in vita.

«Buongiorno, dolcezza», staccandosi da lei quel tanto che bastava per guardarla.

Vittoria era incerta se si trovasse ancora nella sua casa, nella sua cucina o se invece fosse partita per chissà quale destinazione esotica.

Rispose con un filo di voce, persa nel blu dei suoi occhi: «Buongiorno, meraviglia… Possiamo salutarci così tutte le mattine?» chiese sommessamente, sfiorandosi le labbra con le dita.

«Certamente». E per rafforzare la sua affermazione si chinò nuovamente per baciarla: quelle labbra erano il suo paradiso.

«Così mi mandi al manicomio lo sai?».

«Io sono già pazzo di te!».

Vittoria s’apprestò a fare colazione mentre Alessandro, beato nell’incanto di quel momento così semplice eppure così intimo, continuava a guardarla.

«Sei incantevole».

«E io ti adoro. Senti… tra poco dobbiamo andare… Tu mi stai vicino? Non ho proprio idea di cosa accadrà con mia zia, ma credo che di qualsiasi cosa si tratti con te sarà tutto più sopportabile».

«Non mi allontanerò da te nemmeno per un attimo, piccola. Sarò al tuo fianco per tutto il tempo».

«Grazie…».

  • Trama del tuo libro

 Quando Vittoria acquista all’asta il vecchio casale abbandonato, non immagina certo quello che l’attende. Lei vorrebbe solo sistemarlo e crearne un albergo insieme alla sua amica, ma gli eventi la condurranno attraverso un percorso decisamente diverso e più intrigante.

Vittoria ha un passato pieno di malinconia e solitudine ed è convinta che niente possa cambiare lo stato delle cose.

Ma improvvisamente e inaspettatamente Alessandro, entra nella sua vita e la costringerà a fare i conti con se stessa per capire cosa davvero vuole.

Lui, così bello deciso e tenero sembra la risposta a tutti i suoi dubbi e il modo in cui la guarda la fa sentire unica al mondo eppure c’è ancora qualcosa, qualcosa che proviene dal passato di Vittoria che minaccia di dividerli.

E’ davvero la prima volta che i loro occhi si incrociano?

E come se non bastassero le sue paure a rischiare di allontanarli, un nemico insospettabile vuole con ogni mezzo che la ragazza non scopra mai la verità ne tanto meno giunga alla felicità che merita.

Vittoria saprà scavare dentro se stessa per trovare la forza di andare avanti?

Riuscirà finalmente a decidere di essere felice e abbandonarsi a quell’uomo meraviglioso?

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Intervista a cura di Maria Donata Tranquilli

 

 

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