Laurence Anyways
Informazioni Generali
Titolo: Laurence Anyways
Regia: Xavier Dolan
Soggetto: Xavier Dolan
Genere: Drammatico
Anno: 2012
Durata: 159 minuti
Paese di produzione: Francia, Canada
Interpreti
- Laurence Alia: Melvil Poupaud
- Fred Belair: Suzanne Clément
- Madre di Laurence: Nathalie Baye
- Stéfanie Belair: Monia Chokri
- Giornalista: Susan Almgren
- Michel Lafortune: Yves Jacques
Trama
Ambientato negli anni ’90, il film inizia con un bellissimo discorso, per poi narrare il passato di dieci anni prima di Laurence Alia. Lui è un professore eterosessuale di letteratura. La sua vita sentimentale è meravigliosa, essendo follemente innamorato di Frédérique (Fred), con la quale convive. Il giorno del suo trentacinquesimo compleanno, confessa a Fred che il suo animo inquieto non gli permette più di essere ciò che non è. Si sente infatti una donna e vorrebbe vestirsi come tale, pur di non mentire ancora a se stesso. Fred non comprende la sua necessità e lo accusa di essere omosessuale. Nonostante questo il rapporto continua, sempre più frammentato mentre Laurence prende a truccarsi, a vestirsi da donna ma ormai si ritrova contro tutti, a sconfiggere un terribile pregiudizio e terribili paure che si sente addosso e portano inevitabilmente a delle conseguenze.
Considerazioni Personali
Oggi vi propongo un film particolare, poco conosciuto ma che mi ha colpito moltissimo. Ultimamente si parla spesso di omosessualità e i problemi (spesso di discriminazioni) che sono legati a loro. Questo film parla di Laurence che decide di cambiare sesso e decide di svelarlo alla sua amata. Trovo che i trans siano poco discussi, bene o male si parla di gay, si inizia a dibattere e parlare credo sia il primo modo per affrontare e superare un problema. Loro purtroppo (almeno a mio dire) sono ancora in ombra e si trova quasi difficoltà a parlare di loro, come se ci si vergognasse, come se fosse ancora un tabù.
Come tutti i film di Dolan, questo si concentra essenzialmente su due tematiche che il giovane Laurence deve affrontare: la sua sessualità e il rapporto turbolento con la madre.
Nel primo caso amo letteralmente come abbia trattato la questione. Non la forza, non la giudica, lascia che scorra da sè, attribuendo anche una forte importanza allegorica ai colori (spiegati inizialmente dai protagonisti stessi). Amo come si presenti quest’uomo all’apparenza tranquilla, che trascorre una vita felice e di routine in cui pare non mancargli niente (l’amore, il successo lavorativo, il benvolere degli alunni, amicizie…) ma si presenta in realtà già all’interno di una disastrosa crisi che lo porterà a rivelare al suo compleanno quello che nasconde da tanto tempo… Chi vede il film pensa quasi che la tragedia inizi solo quando accetti la verità e lo confessa ma è una tragedia che già aveva avuto inizio, quando mostrava l’allegria della sua vita, un’allegria che però non poteva vivere per quella bugia e quella continua insoddisfazione che lo ammalava e lo rendeva triste.
Il suo desiderio cresce e si afferma, senza mai esagerare la verità interna nel suo animo. Se lui si trucca, si veste in modo eccessivo e mostra la sua sessualità è criticato dagli altri che la vedono come una ostentazione ma anche come una provocazione alle regole sociali, quando in realtà è solo la manifestazione del suo animo che non desidera più nascondersi. Il problema forse è ancora quello dell’essere o non essere, dato che in una serie di situazioni sempre più fatiscenti si va ad accentuare il declino della sua vita e della sua compagna, fino a rimpiangere quasi quello che è. Mi piace la naturalezza di come tutto venga affrontato, non si va ad esagerare la figura del trans ma rappresentarlo nella sua realtà e franchezza.
Il rapporto con la madre è complesso, contorto e per quanto si attribuiscono le colpe all’uno e all’altro vi è qualcosa in fondo forse anche di dolce e nascosto.
E’ un film molto particolare, nella prima parte molto lento ma decisamente più interessante nella seconda parte. Un film interessante per questa tematica molto delicata. Attori molto bravi, capaci di riuscire a far traspirare tutte le complesse emozioni. Per nulla semplice, vi consiglio di guardarlo se volete riflettere su queste tematiche più che per guardare un film di piacere.
Vi lascio il trailer ^^
Non ho visto il film, ma il tuo stile particolarmente garbato nel proporlo, unita alla direzione di scena nelle mani del giovanissimo artist canadese, mi danno la ceretezza di un proodtto non certo banale.
Lo guarderò senza dubbio, grazie Alice…
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Banale sicuramente non è, anzi mi ha colpito tantissimo!
Fammi sapere quando lo vedrai, sai che tengo molto al tuo giudizio e parere 🙂
Grazie a te!
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