Ospite a “Oggi Con Noi” Simone Turri
Per la rubrica: “Oggi Con Noi” diamo il benvenuto a Simone Turri
Ciao Simone e grazie per aver aderito all’iniziativa di Passione libro in gemellaggio con leinfiniteviediunautrice di Eleonora Panzeri e Alice Jane Raynor. Direi di non perdere altro tempo e iniziare subito con le domande.
Ciao e grazie per avermi dato questa splendida opportunità.
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Com’è nato il tuo romanzo, e soprattutto da cosa trai le maggior ispirazioni?
L’idea di scrivere “Brandelli d’anima”, già disponibile in tutti gli store online in formato ebook, e fra qualche giorno anche in cartaceo, è nata da un profondo senso di rispetto e ammirazione per la figura femminile. Ritengo che senza la donna, il mondo sarebbe sicuramente orfano della sua parte migliore. Anche per questo motivo, se non ci fosse la collaborazione fra me e la mia compagna Daniela Mecca, questo e i nostri precedenti romanzi non avrebbero visto la luce. La maggior ispirazione, purtroppo o per fortuna, in questo caso l asi trae da ciò che si apprende dai fatti quotidiani di cronaca che mettono a dura prova la sicurezza e la spensieratezza dell’universo femminile. Diciamo che in questo romanzo abbiamo voluto schierarci proprio dalla loro parte e ne siamo fieri.
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In che luogo e periodo è ambientata la tua storia?
Il romanzo è ambientato nella Dublino dei giorni nostri, con alcune finestre che si aprono in un passato tormentato che riguarda da vicino i protagonisti.
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Cosa rende speciale i tuoi personaggi? Cosa li contraddistingue dagli altri?
I personaggi dei nostri romanzi devono avere la caratteristica fondamentale di essere vivi. Nel senso che devono emergere a tal punto dal romanzo da diventare parte integrante della mente del lettore, che grazie alla sua immaginazione, diventa a sua volta protagonista accompagnandoli lungo il percorso del racconto.
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Quali sono i punti di forza del tuo romanzo e i temi che tocca?
I punti di forza di “Brandelli d’anima sono molti, ma penso che quello che prevalga maggiormente sia proprio la forza che la protagonista fa scaturire da se stessa nell’affrontare le difficili situazioni che la vita le riserva. I temi toccano le corde dell’emotività, dell’empatia e, del dolore, del rancore, per nulla facili da trasporre in materia vivente sulla carta, ma altrettanto potenti e attuali come messaggi.
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Tra i tuoi romanzi già pubblicati, a quale sei legata/o in maniera particolare?
Siamo legati a tutti i romanzi e racconti che sono stati pubblicati fino a questo momento. Credo di essere legato anche a quelli che devono ancora vedere la luce, perchè di fatto sono già presenti nella mia mente… Abbiamo iniziato il nostro cammino letterario nel 2012 con la raccolta di racconti horror “Il fiore nero”, per poi passare al thriller psicologico con il romanzo “Il tatuatore”, che ha avuto e mantiene tutt’ora un ottimo successo di pubblico e critica. Abbiamo intervallato questi due lavori con alcuni racconti horror e thriller facenti parte di alcune raccolte a più autori per poi approdare al thriller drammatico di “Brandelli d’anima”. Tutti occupano un posto speciale nel nostro cuore e tutti sono stati scritti con vera passione e impegno.
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Self o casa editrice? Parlaci delle tue esperienze in merito?
Fino a questo momento ci siamo sempre affidati alla collaborazione di case editrici perchè crediamo che il lavoro di squadra sia una carta vincente per proporre un prodotto efficace e accattivante. Con GDS, che ha curato “Il tatuatore” e “Brandelli d’anima” si è creata una forte sinergia e complicità e di questo siamo parecchio soddisfatti.
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Perché pensi che le persone dovrebbero leggere il tuo libro?
Perchè no?! Scherzi a parte, penso che “Brandelli d’anima”, come anche “Il tatuatore2, siano due romanzi avvincenti, carichi di suspence, che tengono il lettore incollato al romanzo fino all’ultima pagina per stupirlo poi con un finale col botto. Penso che la curiosità che suscitino spinga il lettore a volerne sapere di più e questo è molto importante per chi scrive perchè così facendo si crea uno stretto legame fra autore e lettore.
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Piccolo estratto.
“La mattina dopo una sbornia, è sempre un momento arduo da affrontare. Il traumatico risveglio, come avvolti da un pesante strato di bambagia, contribuisce ad affievolire i sensi e rendere impossibili anche i più semplici movimenti. Per non parlare del vorticoso turbinio di pensieri e ricordi che gravitano in testa e del senso di nausea che si sposa perfettamente all’orribile gusto che rimane in bocca. Un insieme di sensazioni che Michelle, affascinante trentottenne di Blackrock, pittoresca cittadina affacciata sul mare della periferia sud di Dublino, conosceva alla perfezione. Non sapeva spiegare il motivo di quel vizio, ma rammentava molto chiaramente la sensazione di puro piacere che provò, da adolescente, la prima volta che le sue labbra incontrarono il sapore deciso dell’Irish Mist, un liquore a base di quattro alcol forti e altrettante erbe aromatiche, con aggiunta di miele di brughiera. Quel sabato mattina si alzò di cattivo umore, per aver terminato la serata senza essere riuscita ad abbordare nemmeno uno straccio d’uomo. Nuda, si diresse in bagno con un’ andatura da zombie, accese la luce e si sedette sulla tazza del water. Una volta terminato, si lavò energicamente il viso, si specchiò e si scarmigliò i capelli rosso fuoco, vista la condizione sciupata in cui serbava.”
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Trama del tuo libro
Michelle, giovane donna di Dublino, decide di riprendere in mano la propria vita, affrontandola e scontrandosi con una torbida realtà che le ha lasciato un marchio indelebile. Avrebbe dovuto essere un percorso semplice e spensierato, ma un susseguirsi di strani incontri ed eventi rendono tutto molto complicato, fino a quando si troverà costretta a ricomporre il puzzle della sua anima.
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