History – “Sangue blu” della Nobiltà

“Sangue blu” della nobiltà

Buonasera a tutti ^^ Sono ritornata tardi dal conservatorio e, con la scuola la mattina, sono riuscita solo adesso a scrivere un breve post per la giornata della storia sul mio blog… Spero che non vi dispiaccia particolarmente, avrei voluto fare qualcosa di più articolato ma spero vi possa interessare ugualmente ^^
Un po’ di tempo fa stavo scrivendo “Il Suono del Rintocco” quando, a un certo punto, ho scritto quasi automaticamente un riferimento al famoso “sangue blu” della nobiltà.
Purtroppo spesso i modi di dire sono molto ingannevoli. Qualcosa che noi diamo magari per scontato, può risultare inesistente nei dizionari o meglio nei modi di dire di qualche anno o secolo fa. Ero abbastanza sicura che già esistesse e fosse in uso nell’antichità, ma tanto per avere un ulteriore conferma ho fatto una piccola e interessante ricerca che intendo condividere con voi 🙂
Per comprendere il detto del sangue blu legato alla nobiltà, è necessario ritornare indietro nel Medioevo. Ci sono due diverse “origini” e cercherò di raccontarvele.
Come forse molti ben sanno, la nobiltà spesso si riconosceva o dalle mani o dal colore della pelle che doveva essere necessariamente bianca. Proprio per questo anche quando nell’Ottocento, gli aristocratici si recavano al mare, andavano vestiti dalla testa ai piedi, proprio affinché i raggi del sole non scurissero la loro pelle. Lasciando perdere la stupidità delle loro convinzioni, da qui dobbiamo partire per comprendere questo detto.
Pensiamo ai contadini, lavorando nei campi o allevando il bestiame, stavano comunque spesso all’aria aperta ed erano più abbronzati dei nobili e avevano quindi le vene dei polsi meno visibili.
Per questo il famoso “sangue blu” si riferisce nient’altro che al colore blu violaceo delle vene che si distinguevano su un braccio molto pallido.
Per noi una giustificazione del genere fa di certo ridere e, anche se personalmente non posso negarne l’originalità, l’aristocrazia si legava ad antichi diritti davvero poco sensati, dovevano essere ben convinti di quello che dicevano. Eppure sono coloro che hanno affascinato la borghesia e molte persone per il loro comportamento, le loro regole pompose e assurde e il galateo. Questo detto era solo uno delle tante scuse per continuare a mantenere la loro posizione privilegiata e spesso intoccabile. Più la borghesia acquistava il potere economico, più l’aristocrazia faceva leva su questi diritti e sulla loro casata, sperando di continuare a rimanere importanti e di continuare a stupire e dettare le regole nella società.
Altre supposizioni dicono che il detto sembra sia nato dal problema che i nobili, mangiando con le posate d’argento, soffrivano spesso l’argiria che aveva come effetti una colorazione bluastra dell’epidermide.


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30 risposte a "History – “Sangue blu” della Nobiltà"

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  1. La cosa dell’argento non credo sia attendibile visto che è un metallo per il quale è molto difficile sviluppare un’allergia, che comunque crea arrossamenti… le dita blu mi pare siano causate da avvelenamento ma non ricordo bene da cosa (forse arsenico? Non sono un medico, non lo so con certezza). Conoscevo quella della pelle bianca, che se ci pensi in parte ci è rimasta. Quando si descrive una persona bella di norma si dice che ha la carnagione molto chiara, proprio a simboleggiarne la nobiltà.

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    1. Sì sono d’accordo, non trovo molto attendibile l’allergia all’argento ma avendolo trovato in qualche fonte mi è sembrato opportuno citarlo.
      Insomma, adesso i canoni di bellezza sono cambiati, l’abbronzatura ormai è preferibile alla carnagione bianca però è in parte che è un modo di dire che è rimasto nel tempo

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  2. E’tutta una questione di convenienza: pur di spacciare l’impossibile per possibile, ci si inventava pure il sangue blu. Ma credo che la cosa originasse dal medioevo,quando il sangue decideva di linee ereditarie e di diritti di successione. A differenza dei romani, i quali potevano anche adottare chiunque e poi nominarlo come erade, nel medioevo si pensò di regolare la discendenza attraverso il legame di sangue. Così tagliando fuori il clero e soprattutto le donne che venivano costrette a prendere i voti per non avanzare diritti sull’eredità che doveva spettare per intero al figlio maschio primogenito……….
    Un saluto ed un fiore……

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      1. Bisogna sempre contestualizzare, mia carissima Alice:ai tempi,quando questo detto funzionava alla grande,i rapporti di potere e di conoscenza erano ben altri. Ancora oggi ci sono rigurgiti di fascino per le teste coronate. Lo si sente, lo si percepisce dall’attaccamento a certi personaggi e da certe cronache mondane. E questo perchè non è facile distaccarsi da retaggi ancestrali che ci vogliono divisi tra servi e padroni. Molti sono felici di fare da servi, proprio perchè affascinati dalla dialettica schiavo-padrone…

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      2. Sì, hai ragione, bisogna sempre contestualizzare!
        “Molti sono felici di fare da servi, proprio perchè affascinati dalla dialettica schiavo-padrone…” Molti anche non vogliono accettare la responsabilità ed è molto più facile “farsi comandare” piuttosto che reclamare la propria libertà. Questo da tutti i punti di vista.

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  3. Brava Alice! un bell’articolo anche se scritto di fretta. In effetti sì, quella del sangue blu l’avevo già sentita da qualche parte, sarebbe interessante avere tempo e scavare fino in fondo e vedere se esiste qualcuno di imputato di tale nomenclatura… chissà!
    Quella dell’argento mi sembra molto meno credibile come origina, ma si sà che tutto fa brodo per accrescere un “mito”.

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