Analisi su “Anna Karenina” di Lev Tolstoj

Anna Karenina

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Copertina della prima edizione di “Anna Karenina” di Lev Tolstoj

Scheda

Titolo: Anna Karenina

Titolo originale: Анна Каренина

Autore: Lev Tolstoj

1° Edizione: 1877

Editore: Rousky Vestnik (Il Messaggero Russo)

Paese d’origine: Russia

Lingua originale: Russo

Genere: Romanzo Realista

Quarta di Copertina

“Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? È la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in francese: Il faut le battre le fer, le broyer, le pétrir […]. Il ferro che il vecchio contadino vuole battere, frantumare, lavorare, cioè distruggere, è la stessa vitalità, il desiderio sessuale, l’amore colpevole e scandaloso di Anna; e così essa lo sente e lo intende come la colpa che la condanna. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa.”

(Dalla Postfazione di Gianlorenzo Pacini dell’Universale Economica Feltrinelli)

Analisi (Possibili Spoiler)

Tolstoj considerava questo libro il suo primo vero romanzo: un capolavoro del realismo. Si sarebbe ispirato al poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin e ad avvenimenti della sua vita reale, come ad esempio l’amante del suo vicino di casa Bibikov. Nel 1887 Tolstoj affermò di avere immaginato un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico» e da quel momento ne fu così perseguitato da doverne creare un’incarnazione. Il romanzo ha un’occhio critico verso l’aristocrazia del tempo e non poteva che scatenare la sommossa della critica russa che definì il romanzo, fin dalla prima pubblicazione, “un romanzo frivolo dell’alta società”. Nonostante questo commento, l’opera non fu smentita da altri scrittori come ad esempio il compatriota Fëdor Michajlovič Dostoevskij: «Anna Karenina in quanto opera d’arte è la perfezione… e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato». L’opinione fu confermata anche dal russo Vladimir Vladimirovič Nabokov che spiegò che si trattasse del «capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo». William Faulkner affermò che fosse il romanzo “più bello mai scritto”. Il romanzo, anche adesso, è molto popolare e lo dimostra il sondaggio del 2007 sul Time.

Insomma, anche se l’esortazione iniziale era tutto tranne che incoraggiante, Tolstoj di certo non si arrese e perseverò nel suo lavoro sul periodico “Messaggero Russo”. Fino a quando Tolstoj litigò con il redattore capo Mikhaïl Katkov per il contenuto dell’ultimo episodio (il libro è suddiviso in 8 parti). Tolstoj aveva inserito idee antinazionaliste e la sua opinione fu censurata. Lo scrittore, per far terminare la sua vicenda, pubblicò a sue spese l’ultima parte, lasciando sul giornale poche righe conclusive. Ma nonostante tutte le critiche, il libro ebbe un enorme successo in Russia. Figuratevi che alcune donne di mondo inviavano i loro domestici alla stampa per conoscere qualcosa sul prossimo episodio.

Il romanzo ha una marea di tematiche. È ambientato nelle classi russe più alte, approfondisce problematiche come l’ipocrisia, la gelosia, la fede, la fedeltà, la famiglia, la morte, il matrimonio, la società, il progresso, il desiderio carnale e la passione, e non bisogna ritenere meno importante il conflitto tra stile di vita agraria e vita urbana (molto sentito nella società russa).
Il romanzo si basa su un contrasto molto sottile: il contrasto tra l’amore di Anna e Vronskij con quello di Levin e Kitty. Il primo oltrepassa il limite con l’adulterio ed è tutto un “banale” passatempo, crea scompiglio, ritorsioni e sospetti; il secondo è solido e onesto (anche se il loro rapporto non è perfetto), relativamente più tranquillo e felice. Tolstoj non vuole che si commiseri Anna, perché viene messa in luce la sua incapacità nell’impegnarsi alla ricerca della sua felicità tanto ambita e della comprensione dei propri sentimenti. A me ha dato l’impressione di un personaggio che ricerca la felicità ma non fa nulla per averla, si trastulla nella sua incapacità.
Dall’altro canto Levin, il mio personaggio preferito, è considerato il ritratto semi-autobiografico di Tolstoj. Ha le sue credenze, le sue lotte, le sue crisi interiori e ha in comune con lui degli eventi della sua vita. Per questa similitudine basti pensare a come lui faccia leggere il diario alla sua fidanzata o il contrasto religioso che si ritrova a vivere. Anche il cognome “Levin” sembra richiamare il primo nome di Tolstoj “Lev” (il cognome russo Levin significa “di Lev”.)
Vorrei spendere qualche riga a parlare della gelosia. Il contrasto da tenere in considerazione è quelle delle coppie Anna/Vronskij e Kitty/Levin. Entrambe le coppie possiedono la gelosia, anche la seconda presa come esempio positivo. La gelosia è un sentimento travolgente ma trovo necessario analizzare la sua diversità nelle due coppie. Anna si aggrapperà all’unica cosa che le è rimasta: Vronskij. Diventerà possessiva, spinta dalla disperazione e dalla paura di essere abbandonata. Sarà questa stessa paura a creare una crepa nella coppia. Levin ha un tipo di gelosia diversa. Dubita di Kitty che è una persona davvero fedele. Levin scarica i suoi sospetti su Kitty ma si ferma ogni volta a placarsi e pentirsi. Anche Kitty avrà suoi momenti di debolezza ma i due riusciranno a superare queste incomprensioni, diventando più forti di prima.

Anche il tema della fede viene affrontato. Kitty è lo stereotipo della figura femminile ottocentesca dedita alla religione, alla purezza e al focolare. Levin è un uomo assalito dai dubbi e non riesce a credere. Passerà un momento anche in cui cercherà di non arrabbiarsi mai e tenterà di essere sempre buono e bravo. Alla fine riuscirà a trovare una propria armonia.

Viene ribadita l’importanza della famiglia e penso che l’incipit di “Anna Karenina” sia abbastanza iconico

“Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”

Non parlerò molto del matrimonio: è un caposaldo delle epoche passate. Viene affrontato anche il tema della morte. Non sarò molto pesante. Dirò solo che il libri ti insegna ad andare avanti e pensare alla vita.

Tolstoj odiava l’ipocrisia e lo commentava meglio in “Le Confessioni” che pubblica proprio dopo questo romanzo:

« Ogni volta che cercavo di mostrare i miei desideri più intimi (un desiderio di essere corretto moralmente) incontravo disprezzo e derisione, e ogni volta che cedevo ai desideri più bassi ero incoraggiato ed elogiato.»

Tolstoj trovava ipocrita anche l’abitudine aristocratica di parlare in francese. I russi, specie gli aristocratici, si trovavano in una epoca in cui cercavano di imitare gli europei.

Lista dei Personaggi

Anna Arkadievna Karenina (Анна Аркадьевна Каренина): Sorella di Stepan Oblonskij, moglie di Karenin e madre di Serëža. Ama il Conte Vronskij.
Conte Aleksej Kirillovič Vronskij (Aлекceй Kиpиллoвич Bpoнcкий): Ama Anna, per un certo tempo dedica le sue attenzioni a Kitty per poi seguire Anna a San Pietroburgo.

Principe Stepan (“Stiva”) Arkad’ič Oblonskij (Cтeпaн “Cтивa” Aркaдьевич Oблoнский): Un impiegato statale, fratello di Anna. Uomo di città di 34 anni. E’ il marito di Dolly

Principessa Dar’ja (“Dolly”) Aleksandrovna Oblonskaja (Дарья “Дoлли” Aлeксaндрoвна Oблoнскaя): Moglie di Stepan, 33 anni. Madre di 7 bambini di cui 5 viventi.

Aleksei Aleksandrovič Karenin: Ricopre un ruolo molto importante nella società russa. Marito di Anna.

Konstantin (“Kostja”) Dmitrič Levin: Aristocratico proprietario terriero, ama Kitty, un vecchio amico della famiglia Ščerbackaij e di Stiva, 32 anni.

Nikolaj Dmitrič Levin: Fratello maggiore di Konstantin, comunista e alcolico.
Sergej Ivanovich Koznyshev: Fratello di Konstantin, un celebre scrittore, 40 anni
Katerina (“Kitty”) Aleksandrovna Ščerbackaja: La sorella più giovane di Dolly, 18 anni
Principessa Elizaveta (“Betsy”) Tversokja: Cugina di Vronskij
Contessa Lidija Ivanovna: Patrona di una grande circolo sociale ed evita Betsy e il suo circolo. Ha un interesse per avvenimenti mistici e spirituali.
Contessa Vronskaja: Madre di Vronskij
Sergej (“Serëža”) Aleksandrovič Karenin: Figlio di Anna e Karenin
Anna (“Annie”) Karenina: Figlia di Anna e Vronskij
Varen’ka:  Semi-adottata da Madame Stahl, sarà la migliore amica di Kitty all’estero.
Agatha Mikhailovna: Economa di Levin
Filimonovna: Educa I bambini Oblonskij
Golenistchev: Compatriota incontrato da Vronskij e Anna nel loro soggiorno in Italia
Michel Stanislavitch Grinevitch: Collega di Oblonskij
Iachvine: Ufficiale amico di Vronskij
Vassili Loukitch: Precettore di Sergej Karenin dopo la partenza di Anna
Arsen Lvov: Marito di Nathalie Ščerbackaja, vecchio diplomatico
Kouzma: Valletto di Levin
Maria Nicolajeva: Compagna di Nikolaj, precedentemente una prostituta
Mathieu: Valletto di Stepan
Mikhajlov: Pittore russo emigrato in Italia
Philip Ivanovitch Nikitine: Collega di Oblonskij
Contessa Nordson: Amica di Kitty, non apprezza Levin
Grisa Oblonskij: Figlio cadetto di Stepan e Dolly
Tanja Oblonskaja: Figlia di Stepan e Dolly
Petriskj: Luogotentente, amico di Vronskij
Riabin: Negoziante, compra una foresta di Stepan Oblonskij
Serpoukhovstkoj: Generale, amico di Alexis Vronskij
Snietkov: Maresciallo di nobiltà della provincia di Kachine
Nathalie Ščerbackaja: Sposa di Lvov
“Il vecchio principe” Ščerbackaij: Padre delle sorelle Ščerbackaja
Nicolaj Ščerbackaij: Cugino delle sorelle Ščerbackaja
Sviakij: Vicino di Levin, maresciallo di nobiltà nel distretto Selezniev
Tchirikov: Compagno di caccia di Levin
Alexandre Vronskij: Fratello di Alexis, colonnello. Ha sposato una giovane donna senza fortuna


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52 risposte a "Analisi su “Anna Karenina” di Lev Tolstoj"

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      1. Evvaiii ^^ 🙂 Contraccambio il faviore: se tu vuoi che esprima la mia opinione su qualche film o che rifletta su qualche citazione che ti ha colpita (presa da film,libri,serie tv,ecc..) contattami pure 🙂

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  1. A dire il vero ho sempre mal sopportato i romanzi realisti, ma apprezzo la loro profondità e strutturazione che porta a riflessioni importanti. Penso che un giorno lo leggerò, dato che vidi il film tempo fa e lo apprezzai molto. Un gran bel film, anche se non so sinceramente quanto centri con il libro, per dirlo dovrei leggerlo.
    Bella analisi, come sempre ^^

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    1. Anche io ho un po’ di diffidenza quando inizio un romanzo realista, ma Anna Karenina è fatto davvero molto bello 🙂 E’ molto lungo (i russi erano molto espansivi nei loro racconti) e ci sono dei punti un po’ “stagnanti” a mio parere ma è un libro degno di nota ^^
      A differenza di altri romanzi realisti l’ho trovato molto più sviluppato da un punto di vista psicologico, di temi e di riflessioni ^^
      Non ho visto ancora il film, quindi non so dire, dovrei vederlo e dirti che ne penso xD se vuoi perderti in un romanzo bello lungo te lo consiglio ^^
      Grazie mille :3 Sappi che se vuoi altre analisi su qualche libro io sono sempre qui ^^

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  2. Anna Karenina è il mio libro preferito proprio per questo realismo da parte di Tolstoj. L’analisi l’ho trovata corretta, soprattutto per la differenzazione tra le coppie Anna/Vronskij e Kitty/Levin e di come Anna non si “sforza” neanche a trovare la serenità.
    Ottimo lavoro!

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  3. Anna Karenina, il mio libro preferito in assoluto, riletto un centinaio di volte in una edizione del 1923 appartenuta a mio nonno in due volumi : ottima la traduzione di Luigi d’Agesilao…scrivo ottima perché ne ho altre due edizioni recenti ma non valgono la prima …ciaoooo

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      1. Sì, è quella del 2013, regista jimmy Wright e attrice Knightley… A me è piaciuta la teatralità della trasposizione e la sontuosità delle scene che cangiavano in modo sorprendente, passando da una fumosa stazione affollata e ghiacciata, a una lussuosa serata danzante sfavillante di stoffe e parati………
        Un saluto ed un fiore…

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      2. Io con la Knightley ho visto Orgoglio e Pregiudizio… uhm… ti farò sapere dal trailer mi sembra che appunto la teatralità e gli scenari siano davvero ben fatti… devo vedere gli attori ^^ io punto molto sul livello di recitazione ^^

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  4. mi è piaciuto tanto quest’articolo! Concordo sul fatto che Anna sia stupida… insomma io ero lì che leggevo e pensavo “ma che caspita fai” quando comincia a dubitare di Vronskji non ci ho visto più.. Tuttavia ammetto che a leggere le parti sull’agricoltura mi sono appallata… cioè all’inizio andavano pure bene ma poi ha esagerato ahah un libro stupendo comunque e quest’analisi mi è pi

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    1. sono felicissima che l’articolo ti sia piaciuto *^*
      Ecco concordo sul personaggio di Anna… anche io non l’ho sopportata moltissimo a un certo punto. Cioè inizialmente potevo anche dire “poverina” ma alla fine è una donna che non ha lottato e voleva che la felicità giungesse a caso.
      Cioè anche quando il marito comunque accetta di affidargli il figlio e tutto… accetta, non rompere! Vronskij poi è impazzito dopo il comportamento di Anna. Anna giustamente aveva paura di essere abbandonata e a differenza di un uomo, lei non poteva più ritornare rispettabile. Quindi in un certo senso la capisco ma era davvero un personaggio morboso…
      Le parti sull’agricoltura… sì perchè quelli erano un punto politico e attuale dell’epoca e se non si conoscono i fatti diventa noioso. Io mi sono informata un po’ e ho capito qualcosina in più, erano dei dibattiti molto pesanti però è un punto focale della Russia del tempo criticata anche da scrittori come Gogol o Dostoevskij…
      A presto 🙂

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  5. È un libro che amo 🙂 certo in alcuni punti sembra che non si riesca ad andare avanti,ci si perde tra le milioni di parti iper descrittive, ma nel complesso è un libro da consigliare assolutamente! Non sono ancora riuscita a vedere il film con la meravigliosa Keira, mi auguro sia all’altezza del romanzo scritto.

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    1. Alcuni punti sono molto politici e criticano l’epoca quindi a un lettore odierno, che non conosce anche i momenti appare molto pesante ^^
      Di questo libro ho amato la perfetta caratterizzazione e lo spessore psicologico… qualcosa di davvero molto accurato 🙂
      Sono curiosa di vedere il film con la Keira… non ho visto nessuna trasposizione cinematografica ma appena posso lo farò e magari farò una breve recensione 🙂

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  6. visto quanto amo questo capolavoro aggiungo che anna è un grande personaggio, attualissimo, una donna molto intelligente e per questo votata ad una grande lacerazione emozionale. il figlio da una parte e l’amante dall’altra, quell’amante che lei stessa allontana perseguitata da fantasmi di gelosia. Insomma la tragica anima russa la porta all’autodistruzione fino al suicidio che è espiazione per quello che per lei rimane un peccato senza perdono.
    Credo che per capire Karenina bisogna aver letto altre opere di Tolstoj e anche quelle di qualche altro Grande russo. I films…nulla hanno a che fare con il libro, ovviamente è solo il mio parere. riciao

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    1. La Karenina è un grandissimo personaggio. Personalmente non è nelle mie simpatie ma ammetto che ha una descrizione, una profondità uniche. E’ una persona davvero molto attuale e mi accordo a te dicendo questo. E’ intelligente, attraente ma triste e nonostante tutto non riesce a ribellarsi e sente l’insoddisfazione, senza provare quella felicità per cui aveva abbandonato tutto.
      Lo immaginavo per i film… vorrei vederli e commentarli appena ho tempo ^^
      Ciao *^*

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  7. Ciao Aalicejaneraynor, considerando che spesso mi aggiro ”letterariamente” 🙂 nella Russia e visto che mi sono ripromesso di leggere anche ”Anna Karenina”, spero di poter ritornare su questa tua recensione per confrontarla con le mie impressioni.
    Quest’estate invece, sempre di Tolstoj, ho avuto modo di rileggere ”La felicità domestica”: fine dissezione del rapporto di coppia e allo stesso tempo struggente ritratto dell’amaro trasformarsi del sentimento.

    Dal tuo blog ho visto che hai anche una vena gotica :-): magari tra le tue letture c’è anche il sublime realismo macabro intessuto da Hugo in ” L’uomo che ride”, allorché sopra la testa dello smarrito Gwynplaine si rappresenta quella tormentosa e sinistra danza di corvi… Che poi non so se accostando ”gotico” e ”macabro” – non sono bravo nelle definizioni 😦 – io non abbia fatto un volo, non sinistro come quello dei corvi di Hugo, ma pindarico… Ahhhhhh

    🙂 Piacere di essere giunto tra queste tue pagine,
    Renzo

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    1. Ciao ^^ Grazie per essere passato a leggere questa mia recensione 🙂
      Io mi sto avvicinando ultimamente alla letteratura Russa e la sto semplicemente adorando, sarò davvero ben curiosa di conoscere una tua impressione 🙂
      L’uomo che ride non ho ancora avuto modo di leggerlo ma era tra le mie letture ^^
      Sì credo che in molti casi il gotico possa essere avvicinato a macabro 🙂 poi dipende da caso a caso
      E’ davvero un piacere aver letto questo tuo meraviglioso commento, a presto 🙂

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      1. E fai bene ad avvicinarti, oltre che per piacere naturalmente e principalmente :-), sicuramente gioverà alla tua già spiccata capacità di scrittura – me lo conferma anche la sola rapida lettura che ho dato al tuo prologo (mi immagino un tocco di ”straordinarietà” dostoevskiana al carattere del ”tuo” misantropo ahhh… ahhh..).

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      2. In generale cerco di avvicinarmi a varie culture e la lettura di un libro è sempre un buon metodo secondo me 🙂
        Ti ringrazio davvero tanto per il complimento ^^ E’ la mia prima storia del genere (Spero che il grande Dostoevskij possa avermi in qualche modo ispirato nella caratterizzazione dei personaggi… ma ci tengo a precisare che il mio misantropo è più vicino a un byroniano o a un machiavellico 🙂 )

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